Michel Eyquem de Montaigne – Viaggi e vacanze
Viaggiare significa strofinare il cervello con quello degli altri.
Viaggiare significa strofinare il cervello con quello degli altri.
Ogni casa ha il suo odore inconfondibile. Qualcosa che ti eccita e ti spaventa. Come quando torni a casa dalle vacanze e rimani sul ballatoio, con la porta aperta e le valigie a terra. Indeciso se profanare quella strana penombra.
Ho chiesto ad un’amica quale fosse stato il suo viaggio più bello, “il mio viaggio di nozze” mi ha risposto, “siamo partiti in due, siamo tornati in tre”.
Non c’è bisogno di una valigia, biglietto aereo o ferroviario per viaggiare. Sono sempre senza neanche un centesimo, mi piace leggere e mi piace la geografia, quindi spesso e volentieri viaggio solamente con la fantasia. È già qualcosa… coi tempi che corrono, almeno viaggio!
È così che ti frega un aeroporto, con tutte quelle ali! Vieni, vola via con noi, lascia a terra i tuoi problemi, i tuoi guai, gli amori sballati e tutto il resto. Sono gli aeroporti quelli che ti fregano, cazzo! Una volta che sei partito volando non riesci più a farne a meno.
Natura è una dolce guida, ma non più dolce che prudente e giusta.
Ci sono viaggi che si raccontano e si condividono. Poi ci sono quei viaggi che non si possono raccontare. Troppo intimi e segreti per essere condivisi con il resto del mondo. Quei viaggi attraversano l’anima, celano la nostra natura, la primordiale essenza di noi stessi. In quei viaggi siamo liberi di vivere, di sognare o di soffrire, ma pur sempre accompagnati da quell’innato senso di solitudine che tanto amiamo e odiamo.