Miguel De Unamuno – Scienza e tecnologia
La scienza è un cimitero di idee morte, anche se ne può uscire la vita.
La scienza è un cimitero di idee morte, anche se ne può uscire la vita.
Una nuova verità scientifica non trionfa perché convince i suoi oppositori facendo vedere loro la luce, bensì perché i suoi oppositori alla fine muoino e nasce una nuova generazione a cui la nuova verità è familiare.
Mi interrogo sul fatto se uno scienziato tenga sempre conto dello spirito che anima il suo operato, e su quanto sia coinvolto. Mi spaventa saperlo distaccato, visto che qualsiasi nuova acquisizione non può che comportare dei risvolti.
Siamo diventati tutti tecnologici, eppure regrediamo. Chissà perché più avanza la tecnologia più il cervello di molti risulta mummificato.
Il misfatto di Galileo può esser considerato il “peccato originale” delle scienze naturali moderne. Della moderna astronomia, che interessava profondamente una classe nuova, la borghesia, perché appoggiaava le correnti sociali rivoluzionarie dell’epoca, egli fece una scienza specialistica strettamente limitata, la quale naturalmente proprio grazie alla sua “purezza”, ossia alla sua indifferenza per il sistema di produzione, potè svuilupparsi relativamente indisturbata. La bomba atomica, come fenomeno tecnico non meno che sociale, è il classico prodotto terminale delle sue conquiste scientifiche e del suo fallimento sociale.
Meglio di un ingegnere c’è solo un ingegnere appassionato.
Con questi esperimenti, sulla frutta e sulla verdura, una superallergica come me, come farà a sapere cosa sta mangiando?