Bernardo Panzeca – Morte
Veniamo al mondo nudi per poi ripartire in giacca e cravatta. Che bizzarro l’uomo!
Veniamo al mondo nudi per poi ripartire in giacca e cravatta. Che bizzarro l’uomo!
La vita è come un’opera teatrale dove ogni attore si troverà, prima o poi, a recitare il suo ultimo atto.
Eravamo seduti ad un tavolo in un pub piuttosto carino con un bicchiere di whisky e una sigaretta, quando a un certo punto Frank mi chiese “Ivan, che vorresti dire alla morte quando verrà a portarti con sé?” Presi un sorso, poi posai il bicchiere, feci un gran sospiro e gli dissi “Ce ne hai messo di tempo, brutta cagna!”
Uccidersi dentro è l’unico omicidio concesso perché silenzioso.
Possa vivere sempre, e per sempre, il ricordo di un paio di ali che hanno spiccato il volo lacerando i nostri cuori ma donandoci la gioia di vivere.
Sentirsi assenti cercando la presenza di anime fuggitrici dal mondo che un giorno promise di non esistere.
Solo scoprendo noi stessi e soffrendo le nostre pene potremo morire serenamente.
Subito dopo il suo funerale mi sentii come quando all’improvviso si mette a piovere forte, ti guardi intorno e non trovi un posto dove ripararti.
La morte è quella terribile cosa, senza la quale, la vita sarebbe banale.
L’Amore è come la Morte: non dà spiegazioni.
I miei cari che se ne sono andati, mi hanno lasciato ricordi belli e anche brutti nella memoria, perché non erano perfetti, come non lo sono io, come non lo è nessuno. Ma nel mio cuore hanno lasciato solo amore, tanto amore! Che custodisco con cura. Perché era il meglio che potevano lasciarmi. È quello che di meglio possiamo lasciare a quelli che rimarranno dopo la nostra partenza. Il nostro amore!
Tutto qui in basso è simbolo e ombra. Siamo convinti di vivere e siamo morti; crediamo di essere morti e stiamo vivendo.
Nulla muore dentro di te, neppure con la morte. E se così non fosse… non era mai nato nel tuo cuore.
Visto che non posso vivere come posso, lasciatemi morire come voglio.
Il suicidio è la soluzione di chi soluzioni non ne ha più.
Che belle le frecce! Scoccate dall’arco della vita, sembra poterne orientare la direzione come meglio si desidera; le frecce sono le emozioni che, puntualmente, scocchiamo perché sentiamo il profumo della vita… perché desideriamo quella vita. Però, non sempre le frecce scoccate puntellano la vita – o meglio – puntellano proprio come il mare quando giunge sulla sabbia e ne inverte i granelli. La freccia di Gianni avrebbe voluto “fermare” sulla terra il papà, eppure il mare aveva invertito l’emozione della vita. Comunque, una vita solo perché non compare non significa che scompare.
E adesso che finalmente ho imparato ad accettare la vita, sono vecchio, e devo imparare ad accettare la morte.