Oscar Wilde – Stati d’Animo
La gioia suprema di essere padre è intesa veramente da pochi uomini; la maternità invece, da tutte le donne, anche le più depravate.
La gioia suprema di essere padre è intesa veramente da pochi uomini; la maternità invece, da tutte le donne, anche le più depravate.
Non chiedermi come sto, se è solo una domanda di cortesia. Non guardarmi se tanto ti fermi in superficie senza guardare oltre. Non sfiorarmi la pelle se non sei capace di sfiorarmi anche il cuore. La superficialità la vivo ogni giorno ed io ho bisogno di qualcosa di forte, di vero e di profondo che mi scuota l’anima.
Nulla può scalfire quella sensazione di libertà assoluta, quando il cuore e animo procedono abbracciarti l’uno all’altro.
Quando osservo l’immensità del mare penso a quanto piccoli siamo noi uomini che ne distruggiamo la vita con il nostro non rispettarlo.
Crediamo di essere al di sopra di tutto quando siamo felici e soddisfatti, eppure, il nostro io più vero, viene fuori quando siamo tristi… delusi… amareggiati… e come se nella solitudine, lo sguardo non cogliesse più il superfluo, ma solo l’essenza.
Se una persona mi piace molto, non dico mai il suo nome ad altri: sarebbe…
Eravamo roccia, che non si sgretolava nemmeno sotto la peggiore tempesta. Oggi siamo foglie trasportate dal vento del momento. In balia di quel tifone chiamato “Falsità”. Eravamo persone, oggi spesso siamo solo qualcosa da usare, un pensiero o una necessità del momento. Restare roccia in questi casi a lungo andare è impossibile. Ecco che si diventa roccia “apparente” fuori e fragili foglie in balia delle paure dentro.