Anonimo – Palindromi
Avida diva.
Avida diva.
Eri di Raniero, rediva l’anno dopo… danno!Dalila, sola, fè corta la legna, e secca.”Taci t…, arpia fottuta!” eruppe, e la turbò.Rogo la logorò brutale.Eppure, a tutto fai pratica…T’accese Angela l’atroce falò, salì là.Donna dopo donna, la videro reinaridire.
Ero madamina, anima d’amore.
E mi disse: “pa’, se sapessi di me”.
O breve verbo.
Accavalla denari, tirane dalla vacca
O t’amo, gas sagomato.
Amo ridere: è re di Roma.
Otto ama Anna e Anna ama Otto.
Now, Ned, I am a maiden nun; Ned I am a maiden won.Ora, Ned, sono una suora vergine; Ned sono una vergine vinta.
Ode a Roma dorataO città nuova, ti balen’amore, l’arte t’annoda.Ci nuota, la sera, Morte ideale. Vidi matto, ratto, serrarti, Diva, i nitidi livelli ma i lati d’Eva, no! Nave d’Italia mille vili ditini avidi trarre sott’a’rottami di vela, e dietro mare salato, unica donna: te! Tra le romane l’abitavo, un attico…A. Taro (d’amor aedo)
O città nuova, ti balen’Amore, l’arte t’annoda.Ci nuota, la sera, Morte ideale. Vidi matto, ratto, serrarti, Diva, i nitidi livelli ma i lati d’Eva, no! Nave d’Italia mille vili ditini avidi trarre sott’a’rottami di vela, e dietro mare salato, unica donna: te! Tra le romane l’abitavo, un attico…
A massimo do amor. A roma, odo, miss ama!
È l’ora per tre parole.
Angelo lo sa, ha solo legna.
A donna tetra arte t’annoda.
Sorelle dell’eros.