Marcel Proust – Paradiso & Inferno
I veri paradisi sono i paradisi perduti.
I veri paradisi sono i paradisi perduti.
Del Paradiso non posso dire con esattezza, perché non ci sono mai stato.
Il paradiso è il mondo visto dagli occhi di chi ama.
Tutta la gioia del mondo nasce dal desiderio di gioia per gli altri, tutto il dolore dal desiderio di gioia per sé.
Cos’è il paradiso? Non lo saprò mai!
Non è la paura dell’inferno che ci fa paventare l’aldilà, ma il timore che non ci sia nemmeno quello.
Se esistesse l’aldilà, la sofferenza eterna non sarebbe meno monotona dell’eterna beatitudine.
Signore, un uomo che non può andare in paradiso con una giacca verde, non troverà la strada più facilmente in una giacca grigia.
Il solo paradiso cui dobbiamo tendere è la serenità interiore.
La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni.
Il nostro fine è la nostra fine, non ci sono altre alternative. Dite che ho poca fantasia, beh allora non andrò in paradiso, ma voi però andrete all’inferno.
I miserabili troveranno il paradiso terrestre nell’Aldilà, i potenti non hanno bisogno di aspettare, l’hanno già trovato.
Io credo ancora nel paradiso, ma almeno ora so che non è un posto da cercare fuori perché non è dove vai, lo trovi dentro, quando senti nella tua vita di far parte di qualcosa. E se lo trovi quel momento dura per sempre.
Il paradiso è sotto i nostri piedi e sopra le nostre teste.
Fama di lor il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragionam di lor, ma guarda e passa.
Se è vero che le affannose pene della vita saranno ripagate da altrettanta pace, allora quando i nostri ciechi occhi mortali potranno finalmente aprirsi, saranno inondati dallo splendore di una luce mai vista.
Meglio essere padroni all’inferno, piuttosto che schiavi in paradiso.