Ralph Waldo Emerson – Poesia
I popoli si immaginano di odiare la poesia ed essi sono tutti dei poeti e dei mistici.
I popoli si immaginano di odiare la poesia ed essi sono tutti dei poeti e dei mistici.
La poesia è registrazione rapidissima di momenti chiave della nostra esistenza. In ciò è pura, assoluta, non ha tempo di contaminarsi con nulla. Nemmeno con i nostri dubbi.
Il poeta è sempre lontano dall’impossibile.
La poesia è indispensabile… ma vorrei sapere perché.
L’ambizione, tenendo discordi i mortali, è lei che mette la firma o sotto i suoi favori o sotto il suo odio.
La poesia è inconscia di sé: l’uomo non la domina, né è dominato. Scorga dall’anima o soave ruscello o furioso torrente nel vedersi ritrarre matematicamente soffra e si lagni.
Ogni poeta vende i suoi guai migliori.
La poesia è sentirsi morire.
Io trovo i miei versi intingendo il calamaio nel cielo.
Il verso è tutto.
Secoli di poesia e siamo sempre al punto di partenza.
Se i poeti perdono, il mondo non vincerà.
Quando si nasce poeti, l’amore e la morte si fanno compagnia e tutti e due hanno le tasche bucate per non contare gli anni.
Credo che esista una categoria di poeti per i quali la poesia è qualcosa di vicino alla religione. Entrambe parlano di ciò che non è dicibile, l’ineffabile. Questo crea un’attesa per qualcosa che non si può dire.
Tutta la bellezza e la magnificenza che abbiamo prestato alle cose reali e immaginate, io voglio rivendicarla come proprietà e opera dell’uomo: come la sua più bella apologia. L’uomo come poeta, pensatore, Dio, amore, forza; ammiriamo la sua regale generosità, con cui ha fatto doni alle cose per impoverire se stesso e sentirsi miserabile! Finora il suo maggiore disinteresse fu questo, che egli ammirò e adorò e seppe nascondere a se stesso che egli stesso aveva creato ciò che ammirava.
La poesia è delle anime vergini, degli angeli, di chi crede. Naturalmente noi non viviamo più all’età d’Omero, e quindi ci è difficile trovare qualcosa in cui credere. Ma ad ogni modo, per essere poeti bisogna tornare a una necessaria condizione d’ingenuità.
La poesia è un atto di pace. La pace costituisce il poeta come la farina il pane.