Ralph Waldo Emerson – Poesia
I popoli si immaginano di odiare la poesia ed essi sono tutti dei poeti e dei mistici.
I popoli si immaginano di odiare la poesia ed essi sono tutti dei poeti e dei mistici.
La poesia è la luce di un lampo; quando è solo un accostamento di parole diventa semplice composizione.
Poesia è trovare nelle cose il loro sorriso e la loro lacrima […] e ciò si fa da due occhi infantili che guardano con semplicità e serenità di nel tumulto della nostra anima.
Ci vuole più coraggio a concludere, che a fare un verso nuovo: tutti i medici e i poeti lo sanno.
Ah, ci sono tante cose fra cielo e terra, di cui soltanto i poeti hanno sognato qualcosa.
E io sopporto soltanto più poeti, che tra l’altro hanno anche dei pensieri, come Pindaro e Leopardi.
Poesiain mancanza di perfezionelogica vuolealmeno far sentire un soffiomatematico dicoerenza…
È sempre arduo realizzare una vocazione poetica, ma come può essere più difficile per una “donna di casa”!
Spesso il poeta raccoglie sogni che altri hanno disperso e, cercadi far rivivere quei sogni emozionando.
La poesia è pornografia delle emozioni.
La poesia è il linguaggio naturale di tutti i culti.
La poesia per me è visione dell’orizzonte: l’orizzonte è dove tutti i tuoi desideri, le tue passioni, i tuoi sogni, le tue sofferenze, i tuoi rimpianti, il tuo futuro e il tuo passato si fondono col mare e il sole in un eterno presente! Io vedo i miei versi danzare all’orizzonte, così li raccolgo quando ancora si agitano e vibrano pieni di vita e magica alchimia.
I poeti, gli scrittori sono gli scultori della vita…Al posto dello scalpello, usano penna e emozioni…
Dove finisce la regola, la moda, la tendenza, la politica, la società; dove del sociale si rivela in modo evidente; dove nessuno insegna e tutti imparano è lo spazio in cui puoi trovare il poeta.
Il pensiero è sempre la pietra d’inciampo della poesia.
Uno sguardo vergine sulla realtà: ecco ciò ch’io chiamo poesia.
Poesia: il luogo dove incontro ciò che non è nella memoria ma sorge da una specie di istinto, sotterraneo, creativo. Riconoscimento di qualcosa che non so di sapere; qualcosa che so mentre scrivo, quando una poesia comincia a prender forma, ad asserire una realtà, sorprendente ma stranamente familiare.