Claudio Visconti De Padua – Politica
La politica: la follia di molti, per i privilegi di pochissimi!
La politica: la follia di molti, per i privilegi di pochissimi!
La differenza fra i negozi di ferramenta e l’attuale classe politica è che i negozi di ferramenta vendono bulloneria a basso costo mentre la classe politica vende bullineria a caro prezzo.
Chi si definisce servitore di uno stato che non serve ai cittadini migliori ma solo ai peggiori è solo servo di stesso.
Non può definirsi popolo una comunità dominata dall’odio e dalla negazione dell’essere. Di ciò colpe e ragioni sono patrimonio di tutti e la conseguenza finale non potrà non essere l’autodistruzione.
Il sudore non sempre è il frutto del lavoro onesto e dignitoso. Ogni tanto, oppure spesso, non è nient’altro che il traboccamento della schiuma puzzolente causata dalla malavoglia e dalla lavorofobia dei politici e dei parlamentari parassiti e assenteisti.
Si scrive immunità, si legge impunità.
La politica è entrata nella Criminologia, anziché starsene nell’Etica.
La religione e la politica sono troppo importanti per lasciarle in mano agli addetti ai lavori.
La politica è nociva alla società, perché tende sempre più, a fare gli interessi individuali di chi se ne occupa, piuttosto di quelli della gente.
Anche un politico, se ben addestrato, potrebbe diventare il miglior amico del cittadino.
I partiti politici spesso sono delle vere associazioni a delinquere.
Nulla è più ingannevole del voto! Nel suo “democratico” gesto si cela una disastrosa dittatura del potere: di “pochi privilegiati”, a danno di molti!
Popolazione stremata. Il governo vara l’arrenditometro.
Guerra fredda: oltre Cortina c’è sempre stata Dobbiaco.
Il politico è il panno sporco che si lava con il sudore del popolo.
Senza alcuna logica. Come avere il cancro ai polmoni e fumarci sopra. Ma almeno quella è una scelta individuale. Il voto no, non lo è. Io ho il diritto di votare per me stessa, ma il dovere di farlo nei confronti della collettività, del “bene” collettivo.
Il popolo odia i politici, ma non quanto i politici odiano il popolo.