Romano Prodi – Politica
Ho sentito che vuole entrare in politica. Ora ha il suo manifesto: Briatore, il partito dell’evasore.
Ho sentito che vuole entrare in politica. Ora ha il suo manifesto: Briatore, il partito dell’evasore.
Calderoli è solo un cavadenti che non sa da che parte stia la cultura.
Il ciclo di Berlusconi è finito e in amicizia è il caso di farglielo capire. Lo accompagneremo all’uscita.
Sono ancora curioso di sapere perché gli americani sono andati in Afghanistan. Spero che un giorno qualcuno ci aiuti a capirlo.
La libertà è una parola sventolata da molti e onorata da pochi.
Molto raramente i tiranni sono così grandi da rendere famosi i loro giustizieri.
Fare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuole proibire.
Bush ha fatto una visita a sorpresa in Iraq. Ha trascorso qualche ora con i soldati e poi se n’è andato. Proprio come fece nella Guardia Nazionale…
Sono una vergogna per il Paese i ladri, i corrotti, gli evasori fiscali, i mafiosi o chi, come me, li ha scoperti con l’inchiesta Mani Pulite?
Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti.
Noi non siamo qui per governare, per l’ordinaria amministrazione.
L’unico conflitto di interessi, in Italia, è quello della sinistra con la verità.
Ma vi rendete conto – si è infervorato il leader dell’Unione – che all’estero ci sono imprese di servizi che si arricchiscono offrendo ai cittadini di intervenire sull’efficienza delle loro abitazioni semplicemente trattenendo per tre anni i risparmi ottenuti sulle bollette.
Non temo Berlusconi in sé, temo Berlusconi in me.
In politica, la rivoluzione è un cambiamento improvviso di malgoverno.
La guerra non è nulla più che un proseguimento della politica con altri mezzi.
In politica la saggezza è non rispondere alle domande. L’arte è il non lasciarsele fare.