Raffaele Caponetto – Morte
Il suicida è colui che invece di salire le scale a piedi, prende l’ascensore.
Il suicida è colui che invece di salire le scale a piedi, prende l’ascensore.
È nel corpo degli uomini la tomba del cibo animale.
Farsi gioco della morte è celebrare la vita.
Anche se non credo in Dio non vuol dire che non credo nella vita dopo la morte. Infatti quando voi sarete morti io vivrò ancora.
Smettere di vivere per una malattia, è come non osservare più il sole solo perché si è visto come sia buia la notte.
Che belle le frecce! Scoccate dall’arco della vita, sembra poterne orientare la direzione come meglio si desidera; le frecce sono le emozioni che, puntualmente, scocchiamo perché sentiamo il profumo della vita… perché desideriamo quella vita. Però, non sempre le frecce scoccate puntellano la vita – o meglio – puntellano proprio come il mare quando giunge sulla sabbia e ne inverte i granelli. La freccia di Gianni avrebbe voluto “fermare” sulla terra il papà, eppure il mare aveva invertito l’emozione della vita. Comunque, una vita solo perché non compare non significa che scompare.
Noi ci consoliamo delle sofferenze della vita pensando alla morte, e della morte pensando alle sofferenze della vita.