Carlo Maria Martini – Religione
A pregare si impara pregando.
A pregare si impara pregando.
La presenza del Signore non può mancare dove regna la pace.
La bellezza delle cose più che l’utilità, innalza l’anima a Dio.
Donaci, o Signore di conoscere la tua presenza di Padre nel nascondimento della nostra esistenza.
La lode può aiutarci a riempire il tempo della preghiera nonostante la povertà delle parole.
Il mite è il vero conquistatore.
Cristo sia la nostra forza, sia la nostra vita.
Poiché apparteniamo a Cristo, deve prevalere in noi la gioia.
Davanti al Salvatore deponiamo il nostro desiderio di rispondere all’invito di Gesù di tenerci pronti.
La Quaresima ci porta soprattutto un dono: la conversione religiosa, cioè il rivolgersi a Dio.
Il digiuno rafforza la preghiera, la preghiera santifica il digiuno e lo presenta al Signore.
Nessuno si sente tanto profondamente servo e creatura di Dio quanto chi gli è profondamente figlio.
Liberami, Signore, chiarisci in me tutto ciò che mi oppone agli altri.
L’intelligenza delle realtà spirituali e invisibili è il vero pane dell’anima.
Sull’esempio di Gesù, dobbiamo equilibrare attività e deserto, missione e preghiera.
La preghiera è un dono che Dio ci offre nella sua Parola.
La preghiera fedele, umile e fervente, penetra senza dubbio il cielo, da cui è certo che non può tornare vuota.