Sophie-Jeanne Soymonof Swetchine – Religione
Il politeismo aveva fatto di Dio ad immagine dell’uomo; il Redentore solo poteva ricondurre l’uomo all’immagine di Dio.
Il politeismo aveva fatto di Dio ad immagine dell’uomo; il Redentore solo poteva ricondurre l’uomo all’immagine di Dio.
L’atteggiamento della religione verso la medicina, come verso la scienza, è sempre inevitabilmente problematico e molto spesso inevitabilmente ostile. Un credente moderno può dire ed anche credere che la sua fede è del tutto compatibile con la scienza e la medicina, ma il fatto imbarazzante sarà sempre che l’una o l’altra hanno la tendenza ad infrangere il monopolio della religione.
L’unica condizione per essere sempre e veramente religiosi è vivere sempre intensamente il reale.
Dunque qualcosa di cui non può pensarsi nessuna cosa maggiore esiste in modo così vero che non si può pensare non esistente. E questo sei tu, o Signore Dio nostro.
Dunque così Egli è. Ed ha anche vita perché l’atto dell’intelletto è vita ed Egli è quell’atto. E la sua attività che esiste di per sé è la vita migliore ed eterna. Diciamo, infatti, che Dio è vivente, eterno e perfetto, sicché a Dio appartiene una vita continua ed eterna: questo è, dunque, Dio.
Dio si serve dei venti contrari per condurci in porto.
Dio sa quello che fa; tutto è per il meglio: preghiamo e speriamo.
Dio non può perdere niente, perché ha sempre dato tutto e la sua vita è, appunto, questo dono infinito che Egli è.
Dio c’è. Ma temo sia incazzato.
Dico dunque che questa proposizione, “Dio esiste”, è in sé stessa e di per sé evidente, perché il predicato s’identifica col soggetto; Dio infatti è il suo essere: ma siccome noi ignoriamo l’essenza di Dio, per noi non è evidente, ma necessita di essere dimostrata per mezzo di quelle cose che sono a noi più note, […] cioè mediante gli effetti.
Da lungo tempo ho capito che il buon Dio non ha bisogno di nessuno (ancor meno di me che di altri) per far del bene sulla terra.
Credo che il nome di Dio non solo non si debba nominare invano, ma penso che non si debba nominare affatto.
Credo che a volte, quando non riusciamo a discernere bene la nostra strada lungo vie del tutto ignote, Dio ci guida finché tutto non torna a schiarirsi e a ridivenire luminoso.
Dio è la nostra radice comune.
Dio è il Silenzio, Dio è l’Assenza, Dio è la Solitudine degli uomini.
Dio è all’inizio, non mai alla fine.
“Dio” dice San Paolo “lo vediamo qui in terra per riflesso e per enigma. Dopo morte lo vedremo sul serio.”