Rosario Cauchi – Ricchezza & Povertà
Oggi ci si occupa molto dei “poveri”, e si pensa poco al povero.
Oggi ci si occupa molto dei “poveri”, e si pensa poco al povero.
Apri la porta, dai un pezzo di pane: la povertà più grande è il tuo egoismo.
La povertà è davanti ai nostri occhi, cerchiamo almeno che non oscuri anche la nostra esistenza.
I nababbi hanno anche il permesso di essere ignoranti.
Accettare un beneficio significa vendere la libertà.
È bello essere poveri anche perché quando ti avvicini ai settant’anni i tuoi figli non cercano di dichiararti non sano di mente per prendere il controllo delle tue proprietà.
Il denaro è un ottimo mezzo per sopportare la povertà.
A chi ha tutto manca il desiderio.
Il povero anche quando grida di disperazione, è antipatico.
Poiché i ricchi sono più potenti dei poveri e la forza è la padrona della legge è chiaro che i poveri sono succubi del diritto.
Ogni cosa ha il valore che le viene dato.
A questo mondo non si diventa ricchi per quello che si guadagna, ma per quello a cui si rinuncia.
Un miliardario spesso non è che un povero uomo con tanti soldi.
L’assurdità dell’avarizia sta nel fatto che l’avaro vive da povero e muore ricco.
La ricchezza? La salvezza di molti nelle mani di uno.
Il denaro dà quello che agli altri sembra la felicità.
L’uomo più ricco è quello povero di falsità.