Anna Bellinghieri – Ricchezza & Povertà
Un uomo ricco se infame è un pover’uomo.
Un uomo ricco se infame è un pover’uomo.
Troppe persone hanno deciso di rinunciare alla generosità in modo da mettere in pratica la carità.
La ricchezza in mano ad un giovane, è come un rasoio in mano ad un bambino.
La povertà misurata al fine che è proprio della natura, è gran ricchezza, ma la ricchezza, se non viene limitata, è gran povertà.
Le malattie sono le vacanze dei poveri.
Quando gli accadimenti esterni portano a rinchiudersi in se stessi, il nobile reagirà studiando gli errori commessi e con questo si arricchirà, mentre l’ignobile si limiterà a dare la colpa agli altri, e con questo diventerà sempre più povero.
Un gentiluomo oggi si fa strada col coraggio, solo col proprio coraggio. Colui che trema per un secondo, si lascia scappare, forse per sempre, l’esca che in quel preciso momento la fortuna gli tendeva.
I veri ricchi sono coloro, che pur non avendo niente, si permettono il lusso di dare a colui che chiede.
La guerra del governo contro la povertà è stata vinta. I mendicanti che riempiono il paese l’hanno persa.
C’è una sola classe dell’umanità che tiene al danaro molto più dei ricchi: i poveri. Il povero non può tenere ad altro. Questa è la miseria di essere povero.
I poveri ti guardano come un essere umano perché conoscono la vita.
Tutte le cose sono apprezzate, se dal cuore sono progettate!
La nostra felicità non sta nella grandezza delle nostre opere, ma nella grandezza del nostro amore.
I soldi curano solo i problemi che i soldi stessi creano.
A molti non mancano che i denari per essere onesti.
La povertà è una cosa anormale per i ricchi. È difficile capire perché la gente che vuole la cena non suona il campanello.
Dove fiorisce il denaro, lì fiorisce tutto.