Elena Ruggiero – Ricordi
Le cicatrici ci servono per aiutarci a non ricommettere gli stessi errori una seconda volta.
Le cicatrici ci servono per aiutarci a non ricommettere gli stessi errori una seconda volta.
Rimarrà nelle cose anche oltre, nonostante esse si consumino.
Papà quando te ne sei andato avevo solo sei anni, e pure mi mancheranno tante cose di te.Mi mancheranno quei momenti di divertimento con te,Mi mancherà giocare con te a pallone,Mi mancheranno i tuoi rimproveri ma infondo non avrei mai dubitato sul il bene che mi volevi.Oggi sono passati ben nove lunghi anni, sento ancor oggi la mancanza e malinconia del giocare con te, nella tua simpatia e del tuo tenero cuore a mandolino… mi mancherà mangiar la pizza con te.Mi manchi tantissimo adorato e amato babbo… io ti tengo in serbofra ciò che il mondo dona di più caro… sò che un giorno ci rivedremo ma non ancora… non ancora…
Odio quando, non riesco più ad avere il controllo dei pensieri, dei ricordi…!Odio quando, mi lascio pervadere da quel buio torbido, nero come pece… che ti lascia senza fiatoOdio quando, fingo di star bene illudendomi che così starò bene davveroOdio quando, chiudo gli occhi e immagino, un nuovo mondo, una nuova vita… una nuova me!…Odio quando, riapro gli occhi, e mi rendo conto che tutto è sempre come prima! Nulla è cambiato…Odio quando, penso di aver dimenticato…ma non è così.
I ricordi hanno il potere di teletrasportarci nel passato ogni volta che vogliamo mentre i sogni ci permettono di affacciarci al balcone del futuro… sogni e ricordi sono le ruote del macchina del tempo il cui vero motore è solo il tuo cuore!
Se sarò il tuo ricordo dimenticami, perché lì nei tuoi ricordi non voglio stare, come qualcosa che avanti non sei riuscito a portare, mi rimane impresso solo chi non mi ha voluto amare.
Non riuscivo a fare un passo senza che nascesse un ricordo.
Coltiva i ricordi per raccogliere i sogni.
Caro papà tante ancora le cose che avrei voluto dirti e non mi è stato possibile, ti hanno strappato dalla vita senza un perché, pensando che da un giorno all’altro tutto si può perdere e tu x me sei stato un papà meraviglioso che mai avrei voluto perdere. Come vorrei ritornar ancor bambino sentire ancora la tua protezione ma sarà solo un ricordo un dolcissimo ricordo posso solo dire che rimarrai x sempre nel mio cuore e che ti voglio un mondo di bene…
Chiudo gli occhi, aspetto di “svegliarmi” in un sogno con te, il miei pensieri sono ancora per te.Ma non ci riesco, non riesco più a sognarti. Mi sento come un naufrago, troppe delusioni mi hanno ferito.Nell’attimo che ti penso cerco di raggiungerti, ma la luce che prima vedevo davanti a me, ora si affievolisce sempre di più, e il buio completo invade la mia stanza.Ma non ci riesco, non riesco più a sognarti. Troppe delusioni mi hanno ferito.Ora ho paura di restare al buio chiuso nella mia solitudine.Vorrei tornare indietro, quando eri dentro i miei sogni, la dolce sensazione di vivere un sogno che al mattino si realizzava tra le mie braccia.Vorrei tornare indietro, quando i nostri corpi si cercano, i nostri sguardi si parlano, quando questo cuore aveva tanto da dare.Ma non ci riesco, non riesco più a sognarti. Troppe delusioni mi hanno ferito.Sono ormai solo ricordi che non riesco più a sognare.Buona notte, spero che almeno la tua notte sia dolce.
Il tempo ha un difetto: tutto può far invecchiare eccetto i sentimenti, quelli veri.
Ho messo un po’ di ordine! Tra una miriade di cose finalmente buttate via e altre che spuntano fuori dopo anni… adesso non so se fa più male mettere via i ricordi… o ricordare.
Ho guardato i ricordi dal fondo di un barsopra lo specchio inclinato e ti ho visto seduto nell’oscuritàcol tuo bicchiere sul banco, col tuo bicchiere al mio fianco.E la luna passava davanti allo specchiocome se fosse un incendio.Tu, fumando, mi hai detto qualcosa all’orecchioe ancora adesso ci pensoe ancora adesso ti sento.
Dolce prigionia del tuo ricordo.
Il pensiero mi fa stare bene.È il ricordo, di te, che mi uccide.
Nei tuoi occhi vedo i riflessi di ricordi ormai seppelliti dalla polvere dell’indifferenza, che tu stessa hai sparso nel mio cuore con le mani della menzogna.
Come i ricordi lontani che si perdono sul filo dell’arcobaleno, così giocavi con il mio cuore, era primavera e i bambini raccoglievano fiori, tu hai tagliato passato e presente e mi hai lasciato solo.