Elio Arnone – Ricordi
Rubare i propri ricordi non è rubare, è solo riprendersi ciò che ci appartiene.
Rubare i propri ricordi non è rubare, è solo riprendersi ciò che ci appartiene.
I momenti passati si affollano nella mente come mosaici di un caleidoscopio, dai contorni sempre meno nitidi nel tempo, ma daranno sempre colore quando con la mente attingeremo alla fonte dei ricordi.
Quando i nostalgici ricordi iniziano si impadroniscono dei sogni più belli.
I ricordi a volte fanno male sì, perché li manteniamo vivi dentro di noi. Non riusciamo a staccarci da loro, siamo ancora dentro di essi. Proviamo ancora le stesse emozioni, le stesse sensazioni, come rivivessimo gli stessi istanti. Ma i ricordi fanno parte di un passato che non tornerà più. Dovremo smetterla di pensare a ciò che è passato, che è andato via. Solo quando i ricordi non faranno più male, potremo guardare avanti e ricominciare a vivere serenamente.
I ricordi sono come stelle, puntini nel firmamento della nostra vita ecco perché al tramonto sono più lucenti.
Se i ricordi riescono ancora a farti del male, probabilmente il passato non è passato.
Che poi di notte se non riesci a dormire è un casino: ti si affollano i pensieri, s’insinuano i ricordi e poi a me sembra che nel buio della notte i ricordi si vedano meglio, sarà che tu sei un ricordo cosi vivo! Se chiudo gli occhi sento il tuo odore, sento la tua pelle sotto le mie dita, poi riapro gli occhi: ancora il buio e io arranco tra la folla di pensieri, col tuo ricordo che mi insegue, io scappo e poi cado. Cado nel sonno, un po’ cullata e un po’ tormentata da un ricordo, solo un maledetto ricordo.
Un ricordo è un’emozione senza tempo.
Quasi sempre i ricordi vengono spazzati via dal tempo che fugge cinico e inesorabile, trascinando nel suo vortice tutte le vicende umane. Quante tragedie, felicità, gioie e dolori scivolano nell’oblio che li avvolge.
Continuando a ricordare ci si massacra il cuore, a un certo punto si dovrebbe perdere la memoria per ricominciare a vivere.
Vorrei tornare indietro all’innocenza della bambina, dove gli occhi erano colmi di sogni e le mani accarezzavano la vita.
E solo lontana da te, mentre toccavo ancora i ricordi ho potuto finalmente lasciare spazio al sale che scendeva dal mio sguardo.
C’è chi pensa che non si ricordino le parole scritte, lette, dette. Io ricordo tutto, anche ciò che può sfuggire a molti. Ricordo decisioni prese molto tempo prima di permettere alla bocca di dirle. Ricordo attimi ed il calore del sole sulla pelle.
Quando credi di non aver nulla da dire, fermati ad ascoltare ricordando i momenti migliori della tua vita. Quei momenti che hai custodito gelosamente, nel tuo cuore.
Non sempre ciò che desidera l’uno lo vuole anche l’altro. Ci sarà sempre chi chiude la porta e chi guarderà quella porta, sapendo che dall’altra parte è rimasto il proprio cuore. Là dentro ci sono i tuoi sogni, le tue speranze, la tua vita. Si trova solo la sofferenza vivendo nel passato, ma quel passato era la strada verso il futuro.
Ci sono dei ricordi che riemergono dai fondali del tempo, e attraversano la nostra anima come a farci rivivere le emozioni più belle o i dolori più avversi. In quegli attimi la nostra vita replica a se stessa ciò che abbiamo amato, o ciò che abbiamo detestato. Ecco allora l’importanza di collezionare attimo per attimo le cose più belle, più edificanti, più emozionanti, perché saranno ripetute in noi tramite i ricordi, la nostalgia, evitando saggiamente di concentrarsi sulle cose superflue, che non meritano essere rivissute.
Cos’è un ricordo se non il dolore che scende nel cuore.