Giorgia Stella – Ricordi
Le cose che si perdono nel tempo non si perdono mai completamente. Rimangono lì, catturate nei ricordi. Ed è nel silenzio della notte che risuona forte la loro eco.
Le cose che si perdono nel tempo non si perdono mai completamente. Rimangono lì, catturate nei ricordi. Ed è nel silenzio della notte che risuona forte la loro eco.
Ci ho pensato a tal punto da spremere ogni ricordo fino all’ultima goccia, fino ad oggi che provo a rivivere qualcosa che non c’è. Un po’ come se volessi continuare a scrivere con una penna senza inchiostro.
Tutto può cambiare tranne i nostri ricordi, una persona senza ricordi è una persona vuota.
Gli attimi sono brandelli di infinito che restano dentro di noi, ed è nel loro ritorno, quando leggiamo qualcosa, annusiamo qualcosa, osserviamo qualcosa che riecheggiano, e noi li riviviamo nel bene e nel male.
Se pensando a una persona, a un luogo proviamo nostalgia è perché quella persona e quel luogo ci hanno regalato belle e positive emozioni che sono incise nel nostro cuore.
L’istante che fugge lo puoi imprigionare solo nei ricordi.
Il ricordo è sempre giovane nella mente, perché diventa immortale.
Fanculo a me che ricordo ancora te. Neanche immagini quanto ti ho amato in segreto, senza dirlo a me stesso.
C’è sempre qualcosa, qualcuno, che abbiamo avuto nella nostra vita, che resta attaccato ai sentimenti. Non importa il tempo. Un’estate o una vita sono concetti che le emozioni non conoscono. Esse si innestano in un lembo della nostra esistenza e lì tacciono finché non gli passiamo inavvertitamente il respiro vicino e le solleviamo. Così noi le respiriamo nuovamente e ci sembra di tornare a quel vissuto, a quella persona. Ma quel qualcosa non appartiene davvero a chi abbiamo conosciuto. Quel qualcosa in realtà era già in noi molto tempo prima che lo incontrassimo. Semplicemente il suo passaggio ce l’ha rivelata, ed è qualcosa che siamo non qualcosa che abbiamo, di buono o di cattivo. Ma buono e cattivo sono solo aggettivi ed ogni aggettivo è relativo a ciò con cui si vuole misurare. Lasciamo la misura a geometri e ragionieri. Non siamo anime, vite. Assaggiamo i frutti di tutto quello che scopriamo e sputiamo via i semi, non perché siano cattivi, ma perché crescano altri frutti e altri possano apprezzare ciò che abbiamo assaggiato.
Ho scoperto che ogni tanto l’anima prende l’ascensore ed esce dagli occhi, quando i ricordi l’incatenano dentro se stessa.
Il tempo passa, ma non è detto che si invecchi insieme a lui. Ci sono desideri che si realizzano tardi nella vita, e fino a quando avremo la voglia di crederci, fino a quando sapremo ancora sognare, non diventeremo mai vecchi, ma saremo sempre dei giovani sognatori.
Il “per sempre” esiste, in certi ricordi di momenti passati che porterai con te per sempre.
Scorrono lacrime di ricordi che si posano sul mio cuore, disegnando il tuo sorriso mamma.
Quando qualcuno sparisce dalla tua vita ti lascia un vuoto dentro, un vuoto che non puoi colmare con qualsiasi cosa, le cose non sono fatte tutte della stessa misura, com’è necessario quel tassello di puzzle che ti manca per dare forma a tutto il resto.
A volte fisso il vuoto e rivedo certi momenti che lasciano il segno, che sembra abbiano scelto loro di essere ricordati da me e non il contrario.
Potrai nascondere in un cassetto della mente tutti i ricordi che vorrai, ma non potrai mai fuggire dal sapore che la vita ha stampato sulla tua pelle.
Davanti a quella tazzina di caffè, ancora adesso il ricordo del nostro incontro è nitido, dove le mani si cercavano, occhi dentro gli occhi, silenzi, brividi e mille emozioni a fior di pelle se solo ci si sfiorava, non potevamo fingere che un qualcosa tra noi non fosse nato e che volevamo ambedue. Da quel momento tutto è iniziato e ancora non ha fine.