Roberto Vecchioni – Poesia
I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati delle loro ville. E s’inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore.
I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati delle loro ville. E s’inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore.
Molti mi hanno detto che la vera poesia è quella che rispetta una metrica, beh io dico che la vera poesia è negli occhi delle persone, nel loro cuore, nella loro anima e credimi quella non ha metrica…
La poesia è qualcosa di semplice ed intenso che và soltanto colto. Può esserlo il sorriso di un bambino quando ci guarda con gli occhi pieni di gioia ed ammirazione, un volo di un’aquila in alto nel cielo, una luce neon offuscata da una notte piovosa e nebbiosa, un fiore in mezzo ad un prato, un dolce suono che pervade i nostri sensi, una frase in un libro o su di un muro, la fresca rugiada sui fili d’erba di un freddo mattino. Tutto quanto che sappiamo cogliere attorno a noi possiamo plasmarlo in poesia. Il poeta è un osservatore instancabile che tiene il propri sensi sempre aperti e che sa infondere al dettaglio la più alta essenza di se.
Quando tutto alla fine muore e si estingue resta soltanto la poesia a testimoniare la grandezza dell’anima umana.
La poesia napoletana è semplice come l’acqua pura di una sorgente! Di mattino alzati ed ascolta una sola di essa, camperai cent’anni felice.
Sommo poeta, vago per le tue stanze pensando che in questa casa hai gridato nel tuo amore… passi lievi i miei a non voler cancellare le tue orme… privilegio di pochi ripercorrere i tuoi passi, come poca è la capacità mia di descrivere l’amore che tu hai definito nella sua espressione audace.Dalla tua casa cilena mi chino al vagare le tue stanze, poetando un berretto che neanche mi si addice.
I poeti ci lasciano soli, il nostro compito è ricordarli.