Roberto Vecchioni – Poesia
I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati delle loro ville. E s’inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore.
I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati delle loro ville. E s’inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore.
I poeti sono persone infelici poiché, per quanto il loro spirito si elevi, saranno sempre racchiusi in un involucro di lacrime.
L’italiano, tra non molto, sarà la più bella tra le lingue morte.
Brividi che danzano sottopelle attendono bramosi l’amplesso tra inchiostro e carta. EmozionaMente tracciano di RossoSentire il VuotoAvorio cartaceo.
Quando saprai che sono morto di sillabe strane.Pronuncia fiore, ape, lacrima, pane, tempesta.
Ad ogni artista i suoi mezzi.Il musicista ha i suoi strumenti…Il pittore ha la tela, i colori ed i pennelli…Il poeta ha un foglio di carta,una penna ed il suo cuore aperto,che riesce a far vivere ai suoi lettorile innocenti emozioni di un bambino…
La sua poesia è arida come una mummia. E questa forse la ragione della sua resistenza nel tempo.