Rosa Coddura – Tristezza
Siamo come automi comandati dalla società e condannati all’infelicità.
Siamo come automi comandati dalla società e condannati all’infelicità.
Il rumore silenzioso di una lacrima che scende, portandosi via un pezzo di me.
Un graffio può ferirti la pelle. Una parola il cuore.
Quando ti guardi allo specchio non vedi la sofferenza, vedi solo un corpo inutile che fa da scudo ad un piccola anima.
Non capisco il perché tutto appaia così distorto e difficile, ma aspetto… l’attesa mi uccide.
Tutte quelle migliaia di chilometri più tardi, tutte le diverse persone che sono stata, ed è sempre la stessa storia. Perché ti senti come una cretina se ridi da sola, ma poi finisci sempre per piangere? Com’è che riesci sempre a mutare e a essere sempre lo stesso virus mortale?
Basta il niente per sentirsi soli.