Sara Brillanti – Abbandonare
Sento il trionfo adesso che ti ho abbandonato a te stesso, dopo tanto consenso, la negazione di solidarietà e il tuo ritorno negli inferi della solitudine.
Sento il trionfo adesso che ti ho abbandonato a te stesso, dopo tanto consenso, la negazione di solidarietà e il tuo ritorno negli inferi della solitudine.
Dopo di te, il silenzioso rumore del nulla.
Non puoi fuggire da te stesso, è l’unica persona che non puoi abbandonare.
Abbandonano ii genitori anziani, li lasciano in mani altrui. Poi: giudicano, disprezzano, pretendono. È il…
Non mi allontani più da me stessa, hai posto colla dove furono lacerazioni. Vivi nel…
Poi ti accorgi che, per chi per te è veramente importante, certi comportamenti, certe situazioni…
È divertente osservare come, a seconda della convenienza o meno, certe manifestazioni di disgusto vengono scambiate per manifestazioni di elogio e amore o amor perduto. Non si può far cancellare la memoria da macellai pazzi e poi pretendere un’altra volta nella storia, di ottenere i risultati sperati. Ci sarà sempre quell’incomodo, quella spina nel fianco, quel dolore soffocato, nelle pieghe del regno ora eterno, che ogni tanto scuoterà menti e coscienze, sulla via della vita. Non è amore, non è odio, è qualcosa che segue una Legge a parte, è qualcosa che purtroppo non si impara, si vive e basta o si muore e basta, i messaggi subliminali del rifiuto (buttalo via, ma è da non sottovalutare) sono manifestazioni di schifo e non di amore o amor perduto. Se si vuole cancellare un ricordo, non vale il principio dell’osmosi psichica per cui cerchi di far tabula rasa all’altro, a cui non interessi, per dimenticare tu, peggiori solo la situazione e ne crei molte altre di riflesso che possono diventare ingestibili.