Scyna Suffiotti – Stati d’Animo
Lei era una viaggiatrice, anche quando sembrava assorta, ferma seduta nella sua sedia, lei viaggiava.
Lei era una viaggiatrice, anche quando sembrava assorta, ferma seduta nella sua sedia, lei viaggiava.
Non riesco ad alzarmi. Fisso il soffitto Sono in cameretta e sul soffitto ci sono disegnate delle farfalle. Le vedo volare via Poi chiudo gli occhi. E quando li riapro sono di nuovo li e tutto ricomincia. Ma non è così! La verità è che stanno volando lontano! Sempre più lontano! e io resto solo. A guardare verso il vuoto!
Vorrei appoggiare la testa su un cuscino, posare la mente su di un sogno, ma veglio perché non possa il sonno impedirmi di vedere il tuo ritorno.
Troppe cose non capisco, ma penso di aver capito che il problema non è la mia scarsa intelligenza, ma le azioni incomprensibili degli altri.
Fare la dura non mi serve a niente! Preferisco piangere, buttare fuori rabbia e dolore, assimilare l’ennesima delusione e poi ricominciare a respirare, asciugare i miei occhi e continuare la mia strada!
M’adorno di sole, m’inebrio d’azzurro in questo settembre al gusto di salsedine e mosto.
Ho imparato ad indossare i guantoni nella vita. Ad ogni pugno preso, ho incassato e risposto. Ad ogni finta mossa, ho aspettato l’attimo giusto per colpire. E seppur ferita e stanca, mi sono sempre battuta fino all’ultimo colpo!