Claudio Visconti De Padua – Solidarietà
In un mondo di parole sontuose è indispensabile chiudere le bocche e aprire i cuori ai più bisognosi.
In un mondo di parole sontuose è indispensabile chiudere le bocche e aprire i cuori ai più bisognosi.
Chi sa essere umile, chi conosce la sofferenza, chi ha la sensibilità del cuore è in grado di comprendere ed apprezzare i valori fondamentali della vita e l’importanza delle piccole cose. Saranno loro i primi a tendere la mano, a donarti il poco che hanno e con il cuore.
Si dice che si resti sempre in debito verso chi è gentile con te. Ed è vero che si è in debito verso quelle anime che ti donano il loro cuore, il loro tempo. Il donare con il cuore non ha prezzo, non potrai mai ripagare un gesto così immenso.
“Non puoi capire i perdenti col tuo culo amico mio” scrisse Il grande Renato, perché sa cos’è la fame, perché sa cosa significa combatte ogni giorno nella vita.
Sull’isola, accanto al fuoco, ti conti i problemi. Nel villaggio, intorno al fuoco, racconti di come fosti aiutato coi tuoi problemi.
Gli esseri speciali non si sentono tali, hanno il cuore così grande da fare qualsiasi cosa per gli altri senza il bisogno di sentirsi dire “grazie”.
Un piccolo gesto, un piccolo pensiero, può essere un grande regalo.
Certe persone credono che i soldi e la bellezza fisica siano la vera ricchezza. La ricchezza è invece quello che si fa con il cuore, quando si dona.
Se nonostante i tuoi dolori riesci a lenire i dolori altrui, allora non avrai semplicemente vissuto invano, sarai ricordato non solo per ciò che sei stato tu in questa vita, ma anche per ciò che hai saputo donare agli altri.
Dalla competizione alla condivisione.
I bambini africani non hanno niente, eppure sorridono.
Quando perdoni sempre e questo perdono non viene apprezzato ma poi dato scontato, alla fine non perdoni più anche chi lo meriterebbe.
Viviamo in un’epoca in cui il supporto generazionale non esiste più. Ognuno è abbandonato a se stesso.
Avvisate i laici figli della rivoluzione francese: la solidarietà non è fraternità, poiché non presuppone un genitore comune, alcun legame di sangue, nessun “primus inter pares”.
Se solo il mondo condividesse gli oneri come fa con gli onori si sentirebbe più onorato di esistere.
La vera ricchezza è nel saper donare ciò che non si possiede.
Vorrei comprare una parte del mondo, per regalarlo a chi non ce l’ha.