Søren Aabye Kierkegaard – Felicità
La felicità è un fantasma che esiste soltanto quando è già stato.
La felicità è un fantasma che esiste soltanto quando è già stato.
La poca felicità che ci si può aspettare da questo mondo consiste nell’essere sicuri di aver fatto il maggior bene possibile ed il minor male possibile ai cuori dei nostri amici.
Prendi in mano la tua vita. Nessuno può rovinarti la giornata in cui hai deciso di essere felice.
Il massimo non esiste, esiste l’essenza di massimo cioè la felicità.
Con l’espressione “dimostrare l’esistenza di Dio” si intende dimostrare che l’ignoto che esiste è Dio.
Un uomo può ritenersi ricco quando ha il cuore pieno di gioia.
Se mi chiedono cos’è la felicità io rispondo: La felicità è soggettiva. Aristotele, all’inizio dell'”Etica nicomachea” affermava che tutti gli uomini tendono alla felicità: Chi non vorrebbe essere felice? Ma si sa che ciascuno di noi ha una sua, specifica ed individuale nozione di felicità. Ed è un attimo fuggente, trà gioie e dolori che la vita ci riserva. Possiamo anche afferrare per un attimo la felicità e possiamo anche perderla poco dopo. Ma sentiamo sempre la necessità di raggiungerla. È un modo di vivere la vita, se riusciamo a realizzare i nostri sogni siamo felici e visto che i sogni non sono uguali per tutti allora la felicità dev’essere per forza soggettiva. C’è chi è felice con una bella famiglia, chi lo è con la gloria. Per me è una condizione di armonia tra me ed il resto del mio mondo e nella conoscenza di me stessa.