Anonimo – Stati d’Animo
Quando rimani delusa da una persona in realtà è perché ci tieni… altrimenti proveresti indifferenza.
Quando rimani delusa da una persona in realtà è perché ci tieni… altrimenti proveresti indifferenza.
Non ci sarà più il tuo viso nei miei pensieri… Non ci saranno più le mie lacrime nel tuo sorriso!
Uno spirito, un’anima, un cuore soddisfatti sono recipienti pieni d’acqua: non ricevono più nulla che non rigettino subito.
Quando smetto di sentirmi libera, inizio a perdermi.
Due infelicità, sommate, possono fare una felicità.
Sono convinta che l’infelicità per un verso e la gioia per l’altro verso, la gioia come adesione totale e pura alla bellezza perfetta, implicano entrambe la perdita dell’esistenza personale e sono quindi le due sole chiavi con cui si possa entrare nel paese puro, nel paese respirabile, nel paese del reale.
La felicità spinge al suicidio quanto l’infelicità, anzi ancora di più perché amorfa, improbabile, esige uno sforzo di adattamento estenuante, mentre l’infelicità offre la sicurezza e il rigore del rito.
Avevo deciso di restare per sempre sul fondo di questo oceano, senza fiato… ma poi tu all’improvviso sei tornato e mi hai respirato dentro…
Soffre veramente solo chi soffre senza testimoni.
Non cerco più lavoro. E già questa è una bella notizia. Non cerco più l’amore… perché l’amore non si cerca. E questa è una grande conquista. Non cerco di capire cosa mi passa per la testa… tempo perso. Per il resto tutto ok!
È nel sorriso di mia madre e mio padre, è nella voce delle mie sorelle, è negli occhi di un mio amico, è nella carezza della persona che amo, è nelle rughe degli anziani, nel pianto di un neonato, nello scodinzolio del cane…è nei colori della vita e nel calore della gente, è nei piccoli gesti, nelle piccole cose che io riconosco ciò che tutti chiamano… felicità.
La mia disperazione, come questa musica che urla angoscia e morte. Come una preghiera o forse una supplica. Un coltello affilato che lacera la mia mente, ma senza do lore… solo liberazione!
Non ho tempo per inseguire, sperare e forse soffrire… dura così poco una giornata.
Non c’è alcun divertimento nell’odio quando tutta la rabbia risiede da una sola parte.
Nulla sapere, nulla insegnare, nulla volere, nulla sentire, dormire e ancora dormire.
Stavo per morire. Un male strano, misto d’orrore e desiderio, era nell’anima innamorata: angoscia e speranza viva, senza ribelli umori.
Mi fanno compagnia i tuoi silenzi e dicono più di quanto tu mi abbia mai detto.