Alexandre Cuissardes – Società
È molto difficile accettare che esistano i delinquenti, ma è impossibile tollerare che ci siano avvocati pronti a difenderli e giudici che li assolvono o li puniscono in maniera insufficiente.
È molto difficile accettare che esistano i delinquenti, ma è impossibile tollerare che ci siano avvocati pronti a difenderli e giudici che li assolvono o li puniscono in maniera insufficiente.
Con la libera vendita delle armi ed il diritto alla legittima difesa si potrebbe dare un valido aiuto alla giustizia in affanno.
Per fortuna conosce la casa, sa come muoversi, anche se piano, a tastoni. Non vede, è vero, ma non gode di nessun sussidio, anche se è un cieco da stato, gli hanno staccato la luce di casa.
Mi preoccupo per chi si illude, ma ancor più mi preoccupo di chi illude.
Dei fallimenti ci ricordiamo sempre la parola “fallito”, più raramente pensiamo a chi ha provocato i fallimenti, che spesso è il vero criminale.
A chi ci trova pieni soltanto di livori spieghiamogli per bene che non siamo noi di fuori. A chi continua a parlare di questa come democrazia mettiamogliela in un sacco, che se la porti via. A chi continua a parlarci di futuro diciamoglielo pure che se lo cacci in culo. E chi promette per avere prendiamolo a calci nel sedere.
Se i miei debiti sono i debiti di chi ha debiti con me, perché devo essere io a pagare?
Lo stato chieda scusa per don Patriciello umiliato, per quel prefetto, per quell’ispettrice di polizia che si crede più in alto dei nessuno. Lo stato chieda scusa per i mille casi tortora di mille signor rossi, lo stato chieda scusa delle sue tante vergogne. Le scuse non saranno accettate.
Siamo passati dall’ascoltare al sentire, dall’applaudire al fischiare, in comune fra ieri ed oggi resta soltanto il non capire.
La magistratura dovrebbe essere distante da tutti nel senso di equidistanza ed obiettività, invece ha scelto di essere distante dai problemi della gente comune.
È l’innocente che deve temere la giustizia, non il colpevole.
Certe sentenze emesse nel nome del popolo italiano andrebbero cancellate nel nome di Dio e del buonsenso, ed anche nel nome del popolo italiano.
Prova a fare quel gioco di scoperta del corpo, fallo con un rasoio, uno di quelli mono che tutti fanno diventare pluri, prova a raderti al buio, raschiare, poi toccati il viso, sentirai che è liscio, sei riuscito a raderti al buio, ti conosci, per qualche minuto hai trasformato in gioco ed esperienza il fatto che ti hanno staccato la luce.
La nostra società è cosi marcia che accetta più volentieri un disonesto vincente che un onesto che ha perso.
Troppi si sentono “all’altezza” di entrare in politica, molti cittadini invece non si sentono “alla bassezza” di votare qualcuno.
La società civile non è quella che entra in politica ma quella che da questa politica ha perso.
Un popolo che non ha poteri è un popolo che non può avere doveri.