Alexandre Cuissardes – Vita
È più difficile dire qualcosa di sbagliato convinti che sia la cosa giusta o dire qualcosa di giusto pensando di sbagliare?
È più difficile dire qualcosa di sbagliato convinti che sia la cosa giusta o dire qualcosa di giusto pensando di sbagliare?
Il perdente è quello che ha perso senza lottare, lo sconfitto è quello che ha perso lottando.
Se avessi anni di menoe forza in più,io passerei dall’altra parte.Forse sarebbe quella sbagliata.Ma di certo ho capito,anche se tardi,che quella di adessoe di sempre,non è quella giusta.
Può succedere che in nome di qualcosa o per dovere, pur lasciandoti in vita, ti creino danni cosi grandi che se ammazzi chi ti ha rovinato eserciti soltanto il tuo diritto alla legittima difesa.
L’auto con le gambe, anche se hai “una marcia in più” ma la usi sui percorsi non adatti o nei tempi sbagliati allora diventa una marcia di troppo, ti consuma e ti ingolfa la vita, ti blocca per sempre.
Finché godiamo di una buona salute le vicende della vita ci fanno pensare che forse a volte valiamo poco, possiamo sbagliare. Quando abbiamo il male addosso invece siamo costretti a pensare che non valiamo niente.
Ci sono attori cosi bravi a fare la parte dei cattivi che se li trovi in strada ti vien voglia di scappare.
A volte per poter fare del male a chi lo merita e del bene a chi amiamo dobbiamo fare un gran male a noi stessi.
Quando scriviamo per gli altri lo facciamo per farci capire, quando scriviamo di noi, a volte lo facciamo per capirci attraverso ciò che scriviamo, ma il risultato è che non ci capiamo né noi né chi ci legge.
Anch’io sono stato come te, poi mi sono sfuggito dalle mani ed ancora mi cerco.
Meglio che la testa si fermi prima e non arrivi mai a farti rendere conto di avere fatto il bene a chi non lo meritava ed il male a chi ami.
Ci sono fatti accaduti in modo così chiaro che anche un idiota li capisce, peccato che non le capisca chi dovrebbe.
Più che i tanti condoni tombali passati e forse futuri andrebbe messa una pietra tombale sul comportamento di noi tutti e ripartire da zero, insieme, con intenzioni migliori di quelle ieri e di adesso.
Poi vennero le parole e ci resero schiavi, l’obbligo di una risposta per potersi difendere.
La libertà è cosa da ricchi, più soldi hai più libero sei, e puoi comprare gli altri e la loro libertà. Se poi ti inguaiano più ricco sei e più possibilità hai di restare libero o tornare libero presto, oppure riaverla la libertà, vigilata, su cauzione, provvisoria, condizionale. Se proprio non ti va bene ti va sempre meno male che ai disgraziati ai quali va comunque sempre male. Intanto c’è chi continua a dire: “siamo tutti uguali, tutti fratelli, tutti liberi”, e c’è pure chi lo sta a sentire.
Se continuiamo a criticare solo chi non appartiene alla nostra categoria o non è “come noi” per non sputare nel piatto dove mangiamo ci troveremo tutti a mangiare in un piatto pieno degli sputi di tutti.
Sono ironico solo se sono in buona con me, sarcastico se voglio girare il coltello nella piaga, incazzato se mi guardo in faccia, cosa scelgo oggi?