Alexandre Cuissardes – Vita
Questo è un paese dove si usa troppo il dito indice per mostrare i colpevoli di tutto ma non si usa mai la mano per battersi il petto e recitare un doveroso mea culpa.
Questo è un paese dove si usa troppo il dito indice per mostrare i colpevoli di tutto ma non si usa mai la mano per battersi il petto e recitare un doveroso mea culpa.
Solo adesso che si avvicina il natale mi rendo conto che quello passato è stato l’ultimo natale.
Si dice che nella vita ti rovinano più gli idioti che i furbi, io per essere sicuro, ho fatto collezioni sia degli uni che degli altri.
Bel risultato. A farmi stare in vita c’è solo la paura della morte.
Chissà se il 30 agosto 2012, era il giorno che doveva succedere, il giorno del miracolo, o quello del rimandare a poi. Così lo ricordo, e basta.
C’è chi dice di non sapere come fare ad ammazzare il tempo, il tempo invece sa benissimo come ammazzare lui, gli basta passare.
Mi accontento ormai di cosi poco che se anche domani fosse come oggi mi andrebbe bene, ma resto sempre ostinatamente in attesa del peggio.
Se è vero che la legge non ammette l’ignoranza la prima materia da insegnare ai bambini sarebbe il diritto, insieme all’autodifesa.
Dagli anni in più che vorresti da giovane passi direttamente agli anni di troppo che hai quando sei vecchio, solo che gli anni in più sono un desiderio, quelli di troppo una spesso solo una triste realtà.
Chissà perché i problemi hanno la tendenza ad affezionarsi quasi sempre alle persone migliori ed a non abbandonarle più.
Nella nostra mente gli anni cancellano dalla memoria ciò che abbiamo fatto agli altri ma non ciò che gli altri hanno fatto a noi.
Più che di essere cieca la fortuna spesso dà l’impressione di essere profondamente ingiusta.
C’è qualcuno che a forza di raccontare barzellette è diventato lui stesso una barzelletta… con un finale che non fa ridere.
Ho il sospetto che i buoni siano stati creati per far star bene i cattivi.
Basta pensare anche per un solo attimo a ciò che ti accade intorno ed addosso, a ciò che ti aspetta, per smettere di sperare, e magari cominciare a sparare.
Continuano in troppi ad essere sicuri che “fare il proprio dovere” non possa portare qualcuno ingiustamente colpito ad esercitare il sacro diritto a difendersi.
Il tempo è in discesa, la vita va in salita, difficile far conciliare le due cose.