Andrea De Candia – Stati d’Animo
Sono unico, unico come l’altezza dei miei occhi da terra.
Sono unico, unico come l’altezza dei miei occhi da terra.
La pioggia arriva quando ha paura che la si stia dimenticando.
Come vorrei avere la tenacia delle onde! Subito si lanciano in avanti, tese verso il loro obiettivo – sempre lo stesso – e puntualmente il mare le trascina via! Sanno già di fallire, di non riuscire, eppure non perdono mai la cocciutaggine né l’ambizione.
Di giorno, quando sono sveglio, i miei occhi vedono; di notte, barricati nelle palpebre, pensano.
Sono sulla strada giusta, anche se non sono ancora arrivato al punto giusto (e, a dire il vero, non ho nessuna voglia di arrivarci).
Diranno che sei intelligente: prendilo come un complimento, anche se in realtà non lo è.
La morte di cui si dovrebbe aver paura non è quella del corpo, ma quella della memoria.
La scuola centra pienamente il suo obiettivo, quando ha insegnato a ben istruirsi da sé.
La scuola centra pienamente il suo obiettivo, quando ha insegnato a ben istruirsi da sé.
Nessuno sa, all’infuori di chi lo possiede, che dietro un dono può celarsi una grande condanna.
Il perdono è quanto di più difficile ci possa essere, ma è ciò che ci rende umani sopra ogni altra cosa.
L’umiltà non è un modo innato di essere, ma il percorso verso una meta a cui non si arriva mai.
Divertiti un po’ con gli ipocriti, fa come loro; solo tu puoi sapere se sei sincero e fino a che punto. Se ti senti di dire loro addio, dì ciao.
Per arrivare all’originale il banale non andrebbe evitato, ma abbracciato e reso proprio, fino a ridargli nuova vita: l’originale nasce sempre da quel passo rischioso che si ha paura di fare.
Anche una “non lingua” sa conservare il suo chiaro linguaggio.
Si suppone che, se il sapere vada ad abbracciare tutto il possibile immaginabile, la differenza tra un uomo colto e un altro ignorante arrivi a pesare meno di un grammo.
Il genio può essere limitato a due categorie: un lampione che illumina l’enorme sala del mondo oppure un fiammifero acceso che sospira nell’oscurità della mente. Pochi sono i geni emersi, molti di più quelli nascosti. E quelli mancati? Tutti gli altri!