Anna Maria D’Alò – Filosofia
Lo spazio è l’incommensurabilità in cui ci muoviamo.
Lo spazio è l’incommensurabilità in cui ci muoviamo.
Oltre il pensiero è sempre in agguato il dubbio.
La trama dell’essere è intessuta dai fili del tempo e dalle rughe dell’anima.
C’è un confine che delimita le nostre attese, i germogli delle proiezioni della mente, ma oltre il confine ci sono i frutti delle attese, dei sogni che limitano il pensiero perché sono la rivelazione traboccante del pensiero.
Guardare oltre l’apparenza è animare la propria immaginazione.
Tra la vita e la morte non c’è separazione, ma solo trasformazione nella continuità di essere.
La dualità è sempre presente nell’unità che si sdoppia per confermare la sua unicità.
Un enigma non rivela mai la sua identità, ma quando si manifesta è allora che scopri la sua bellezza.
L’infinito è fatto di noi.
La memoria è la trama in cui sono tessuti i fili dei nostri percorsi.
Il dubbio è l’attesa di una domanda senza risposta.
Siamo un incessante divenire in un presente che si proietta sempre nel futuro, pur vivendo solo l’attimo che ci appartiene nell’istante che fugge.
È nell’attesa del compiersi che si assapora il compiuto.
Siamo figli del vento nell’istante che fugge a sfiorare l’incompiuto.
L’infinito è l’istante che si ferma nell’attimo.
Il pensiero non ha confini ed è sempre nudo davanti agli occhi della mente.
Esiste un oltre da non sorpassare per non perdersi ed esiste un oltre da scavalcare per ritrovarsi.