Carl William Brown – Libri
Se la maggior parte dei librai ed i loro commessi non fossero così ignoranti e non trattassero quindi i libri come un qualsiasi prodotto commerciale, forse i buoni testi verrebbero letti maggiormente.
Se la maggior parte dei librai ed i loro commessi non fossero così ignoranti e non trattassero quindi i libri come un qualsiasi prodotto commerciale, forse i buoni testi verrebbero letti maggiormente.
Chissà perché le grandi case editrici pubblicano in massima parte libri conformisti!
Talvolta sono proprio i libri migliori ad essere quelli meno letti, viceversa non sarebbero i migliori. In compenso però in genere raggiungono una fama e degli effetti sul pubblico più significativi.
Non ho ancora capito se la letteratura, abilmente governata dai ricchi e potenti editori, serva a rendere i lettori più colti, sensibili ed umani o se invece il suo fine sia principalmente quello di rimbecillirli.
Da quando esiste il mondo sono stati scritti molti libri, ma il mondo è rimasto profondamente stupido ed è per questo che ho deciso di scrivere un testo contro la stupidità.
Non fraintendetemi, questo libretto non è assolutamente contro il capitalismo, la destra, la religione o il progresso, è solo un libello contro la stupidità, e mi sembra anche di avervelo già detto.
La letteratura dovrebbe servire per migliorare il mondo e non solo per vendere merce, carta, illusioni, banalità, parole vuote.
A volte si legge per consolarsi o divertirsi, o per viaggiare con la fantasia, ma state attenti, potreste perdervi.
Se a qualche critico, biografo, professore o psicanalista venisse in mente di parlare male del sottoscritto o della sua operetta, già sin d’ora dico loro, ma non avete niente di meglio e di più istruttivo da fare?
La letteratura si nutre di se stessa, per questo talvolta capita che alcuni scrittori fanno indigestione e vomitano un mare di scemenze.
Un buon scrittore deve comunque indignarsi sempre il più possibile.
Come si fa a chiamare realista uno che per un delitto scrive trecento pagine; realista al limite è chi per trecento delitti scrive una pagina.
La letteratura non deve limitarsi ad elogiare i potenti ed a consolare i perdenti.
Poiché la mia vita è stata una continua analisi dell’ignoranza e della stupidità, questo libro non poteva che essere il suo miglior epitaffio.
Nella loro sete di demenza, alcuni personaggi, poiché non sono soddisfatti di dire fesserie solo in tv, sui giornali o in palcoscenico, scrivono anche dei libri, ma la cosa più grave è che glieli pubblicano.
Era uno strano tipo, una specie di umorista nero, un vero filosofo. Un giorno mi disse: ” Se i miei libri faranno sì che gli omicidi aumentino, beh, vorrà dire che sono serviti a qualcosa.”
Se per caso qualche stupido direttore editoriale dovesse trovare qualcosa da ridire su qualche mia frase, sappia che in più ci sarà anche questa.