Cesare Pavese – Comportamento
È bello svegliarsi e non farsi illusioni. Ci si sente liberi e responsabili. Una forza tremenda è in noi, la libertà. Si può toccare l’innocenza. Si è disposti a soffrire.
È bello svegliarsi e non farsi illusioni. Ci si sente liberi e responsabili. Una forza tremenda è in noi, la libertà. Si può toccare l’innocenza. Si è disposti a soffrire.
Ciò che ci rende villani e violenti è la sete di tenerezza.
Arriva il giorno che, per chi ci ha perseguitato, proviamo soltanto indifferenza, stanchezza della sua stupidità.Allora perdoniamo.
Chiodo scaccia chiodo, ma quattro chiodi fanno una croce.
Perché, quando si è sbagliato, si dice “un’altra volta saprò come fare”, quando si dovrebbe dire: “un’altra volta so già come farò”?
Segno certo d’amore è desiderare di conoscere, rivivere l’infanzia dell’altro.
Tanto poco un uomo si interessa dell’altro, che persino il Cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio.
C’è qualcosa di più assurdo dell’amore? Se lo godiamo fino all’ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato.
Amore è desiderio di conoscenza.
La strategia amorosa si sa adoperare solo quando non si è innamorati.
I grandi amanti saranno sempre infelici, perché per loro l’amore è grande e quindi esigono dalla bien-aimée la stessa intensità di pensieri ch’essi hanno per lei – altrimenti si sentono traditi.
Perché il veramente innamorato chiede la continuità, la vitalità (lifelongness) dei rapporti? Perché la vita è dolore e l’amore goduto è un anestetico, e chi vorrebbe svegliarsi a metà operazione?
Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola.
L’uomo d’azione non è l’ignorante che si butta allo sbaraglio dimenticandosi, ma l’uomo che ritrova nella pratica le cose che sa.
Ciò che ci rende villani e violenti è la sete di tenerezza.
Arriva il giorno che, per chi ci ha perseguitato, proviamo soltanto indifferenza, stanchezza della sua…
Chiodo scaccia chiodo, ma quattro chiodi fanno una croce.