Chiara Micellone – Frasi Sagge
Cercherò, cercherò e ricercherò, per capire il tempo, per capire un pensiero, per vivere davvero. Non bisogna mai stancarsi di sperare, perché avremo tanto tempo per riposare.
Cercherò, cercherò e ricercherò, per capire il tempo, per capire un pensiero, per vivere davvero. Non bisogna mai stancarsi di sperare, perché avremo tanto tempo per riposare.
È una contraddizione angosciante quella del tempo che deve passare per dimenticare. Perché il tempo è prezioso, la vita è preziosa e non bisognerebbe mai permettere al passato di condizionare gli attimi futuri. Eppure per me è così: i miei ricordi sono sempre lì, come una farfalla è appoggiata su un fiore, presenti in ogni attimo della mia vita, a trattenere il mio presente. E più mi domando quanto ci vorrà, più la mia vita resta ferma come quella farfalla in attesa di volare.
Convivere con le persone è difficile, convivere con i propri fantasmi però è più dura.
A volte non cerchiamo qualcuno, ma i momenti vissuti insieme e una persona che in realtà non esiste più, perché è cambiata per sempre.
È terribile quando si sbiadisce un volto, un momento, senza più riuscire a ricordarlo, domandarsi chi sia quell’estraneo che abbiamo sfiorato. Dimenticare, nelle ore, nei giorni, nei mesi, lungo il tragitto della vita. Il ricordo di dettagli apparentemente importanti, privi di emozioni realmente sentite. Dispiacersi per qualcosa di cui non possiamo sentirci in colpa, un processo naturale al quale non possiamo opporci.
Dimentichiamo quando cambiamo.
Passato: devi conservarne un po’ e dimenticarne un pezzo per andare avanti.
Eppure mi è capitato questo: non voler più vedere, nemmeno sapere che fine avessero fatto certe persone, perché gli eventi avrebbero macchiato un ricordo.
Bisogna imparare a offrire più occasioni a se stessi, e a risparmiare su quelle che regaliamo agli altri. L’obiettivo non è diventare avari, ma non finire sul lastrico.
È la frustrazione a mangiarsi i valori di questa società.
Non si potrà pensare al progresso fino a quando ci sarà ancora una bocca da sfamare, un maledetto ritardo del treno dovuto a due dita di neve, gente che vive nei container dopo quindici anni da una catastrofe: è come costruire palazzi di vetro su montagne letame.
Smettere di scrivere per paura che gli altri leggano è come nascondersi per paura che gli altri ci conoscano.
Scrivere poesie sarebbe per me come imprigionare i miei pensieri, collocarli dentro una struttura precostituita.Scrivere per me è liberare i pensieri, donar loro l’immortalità, seguendo uno schema tutto questo per me non avrebbe più un senso.
Scrive è per chi scrive una meravigliosa condanna, una prigione di libertà a cui si farà per sempre ritorno, alternandola alla vita vissuta e a quella subita.
Sì, lo ammetto, ho paura. Ma forse se non ne avessi non avrei neanche il coraggio di sconfiggerla. Preferisco essere dignitosamente fragile.
E più di tutto mi infastidisce chi pretende di insegnarci la vita e la sua freddezza, non conoscendo la nostra storia, non sapendo neanche la metà di ciò che hanno visto i nostri occhi. Non sempre chi decide di aprire il proprio cuore non conosce il mondo, anzi lo conosce fin troppo bene, ma non si rassegna a non amare. Si rassegna ad accettare la vita ed è coraggioso, molto più di quanto possa sembrare.
Tutto ciò che vuoi non solo è dall’altra parte della paura, ma ricorda soprattutto che è dall’altra parte dell’odio.