Questa è la vita, un assolo di violino in un’orchestra, una fisarmonica nella sagra di una giostra, un inchino, poi si lascia il palco ad altri e, si chiude la festa. Siamo polvere che il vento disperde, in una manciata di tempo.
La vita, è un’ottima opportunità per morire.
In questo fermo stare, stagnante e rassegnato, qualcosa non dovrebbe eppur si muove. Galantuomo lui, si fa chiamare, perché restituisce ciò che un giorno tolse, intanto ci consuma e fa cambiare, e ciò ch’è stato… non può più tornare.
Le giornate avvolte dall’autunno, godono di un mistico silenzio, dove anche le anime tribolate, trovano pace.
La vita è un meraviglioso scherzo, che finisce male.
Amo le persone con gli elefanti nella testa. Quelle con i pensieri in disordine e la testa sotto sopra, amo le persone con il caos dentro, le uniche capaci di vivere con semplicità.
La vita è ancor più misteriosa della morte.
Vorrei morire, senza aver creato troppo danno a questa vita.
La vita è un’infinita siccità, quando non si ha più sete, tutta l’acqua del mondo diventa inutile.
Mi inchino alla superiorità del tutto, sono gentile non per natura, ma per sottomissione al nulla.
Amo essere della parte del mondo, quella meno pesante.
Non sono le superfici a fare il mondo ruvido, sono gli spigoli umani.
Io sono tra tutti il meno adatto a sopportare il respiro pesante di questa inspiegabile vita.
Ridere, è la sensazione che più mi soddisfa il pensiero, quando penso alla vita.
Siamo quell’incredibile miracolo di stupidità e saggezza, che la ragione imprigiona, nel favoloso mondo della solitudine.
Tutti fanno ciò che è meglio per sé, solo pochi fanno anche ciò che è meglio per gli altri.
Siamo a camminarci insieme per compensarci della solitudine; corpi inadatti a camminare soli, in un mondo intrecciato di sentieri unici.