Edvania Paes – Stati d’Animo
A volte sono così lontana da me che nemmeno lo zoom mi fa sentirmi vicina.
A volte sono così lontana da me che nemmeno lo zoom mi fa sentirmi vicina.
Come se tutto sembrasse e niente fosse. Come se tutto fosse esattamente com’è. Niente. E sorridi perché “niente” è comico.
Sono così rare le persone sincere che non mi resta che scusarmi con quelle poche, per la mia (forse esagerata) diffidenza.
Ho idee ribelli e sentimenti succubi.
Quando cadi e ti rialzi in continuazione, prima o poi non hai più la forza per alzarti e resti al tappeto ad osservare cosa succeda dentro e fuori di te.
Forze, mi sono allontanata un po’ troppo da me. Ecco perché non mi trovo.
Quante pasticche di finto benessere dobbiamo mandare giù per sopprimere un dolore vero?
Capisco perfettamente che gli altri non mi capiscono. Quello che mi risulta difficile è capirmi.
Anche quando sono a pezzi, faccio sempre il pieno di tutto: gioie, dolori, benzina, malgrado la gioia di fare il pieno sia un eterno dolore.
Non voglio essere né diversa né uguale agli altri. Voglio solo poter essere me stessa.
Non riesco ad avere un rapporto ravvicinato neanche con me stessa. Figuriamoci, con gli altri, a distanza.
La speranza è una porta socchiusa, una luce oltre l’orizzonte, un profumo impresso nella mente.
Tanta gente perde tanto di quel tempo con le partite di calcio, rubandolo a chi c’entra davvero.
Vivo di sogni e trascuro la realtà. Ecco il mio peccato. Volo anche se con le ali rotte. Tuffo senza studiare prima i fondali. Credo che l’utopia sia realizzabile.
I miei ricordi più belli sono di un futuro non ancora vissuto, che forse non arriverà.
La speranza è quella luce negli occhi quando ritrovi la tua anima. Quella che pian pianin sta tornando da me e che spero nessuno perda mai.
Non piangere sul latte versato. Riempi il bicchiere di un buon vino e sorridi.