Elias Canetti – Libri
I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo dopo averli creati.
I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo dopo averli creati.
Quando scrivi la tua autobiografia, ogni pagina dovrebbe contenere qualcosa che nessuno ha mai sentito prima.
Leggendo i grandi autori di aforismi si ha l’impressione che si conoscano tutti bene fra loro.
Chi non ha niente da pensare va a cercarlo nel dizionario.
Non v’è illusione maggiore dell’opinione che la lingua fosse uno strumento di comunicazione fra gli uomini.
Una frase sola è netta e bella. Già la successiva le toglie qualcosa.
I libri che recensiva li leggeva solo in seguito. Così sapeva già quello che pensava.
Si crede di aprirsi al mondo e si paga questa persuasione con la cecità per le cose più vicine. È incredibile l’arroganza con cui decidiamo che cosa ci riguarda o non ci riguarda. Tutte le direttrici dell’esperienza sono prestabilite, anche se non lo sappiamo, ciò che ancora non comprendiamo a chiare lettere non lo guardiamo neppure, e quella fame lupina che si definisce brama di sapere non si avvede di quel che le sfugge.
Ogni guerra contiene tutte le precedenti.
Il numero esiguo di pensieri fondamentali fa il filosofo, l’ostinazione e la molestia con cui egli li ripete.
Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura.
Non dice nulla, ma come sa spiegarlo!
Dovunque egli arrivi, si mette a sedere e tira fuori dalla valigia la sua superiorità.
Un elemento pericoloso dei divieti è che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.
I dialetti, un tipo di denti falsi.
Tutto ciò che conosce è spesso presente a lui. Bussa a tutte le porte ed ora entra lì. Dopo aver bussato, pensa che è stato lì.
Chi ha troppe parole non può che essere solo.