Fabrizio De André

Fabrizio De André – Musica

Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest’età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini. Allora, io mi sono rifugiato prudentemente nella canzone che, in quanto forma d’arte mista, mi consente scappatoie non indifferenti, là dove manca l’esuberanza creativa.

Fabrizio De André – Musica

In questa canzone esprimo quello che ho sempre pensato. Che ci sia ben poco merito nella virtù e ben poca colpa nell’errore. Anche perché, non ho mai capito malgrado la mia età, cosa sia esattamente la virtù e che cosa esattamente sia l’errore.Perché basta spostarsi di latitudine e vediamo come i valori diventano disvalori e viceversa. Non parliamo poi, nello spostarci nel tempo. C’erano morali nel medioevo che oggi non sono assolutamente riconosciuti. Oggi noi ci lamentiamo, vedo che c’è un gran tormento sulla perdita dei valori, bisogna aspettare di storicizzarli. Io penso, che non è che i giovani di oggi non abbiano più valori, hanno sicuramente dei valori che noi non siamo ancora riusciti a capir bene, perché siamo troppo affezionati ai nostri.

Fabrizio De André – Musica

Da bambino volevo guarire i ciliegiquando rossi di frutti li credevo feritila salute per me li aveva lasciaticoi fiori di neve che avevan perduti.Un sogno, fu un sogno ma non durò pocoper questo giurai che avrei fatto il dottoree non per un Dio ma nemmeno per gioco:perché i ciliegi tornassero in fiore,perché i ciliegi tornassero in fiore.