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Francesca Genna

Francesca Genna – Stati d’Animo

Nessuno più di me conosce l’abuso d’ufficio. Ho trascorso tutta la mia vita cercando di dare il meglio di me fino a quando per mia sfortuna sono incappata davanti ad un essere ignobile ed ho conosciuto il male fatto uomo. Non ho mai avuto un direttore così, mi riferisco ad un certo Maurizio de Micheli che a mio dire è un essere depravato e senza scrupoli. Quando sono andata a lavorare da lui ha tentato di sporcarmi con le sue filosofie e mi ha messo tutti i dirigenti contro. Come se io fossi il tiranno. Ricavando beneficio economico cosa che ha fatto anche con la mia collega precedente. Mi ha fatto vedere due trattative di tangenti senza curarsi della mia presenza perché aveva deciso che ero innocua. Mi ha fatto conoscere i risultati del clientelismo e mi ha tolto le mansioni amministrative. Quanto sono andata a denunciarlo nella caserma di porta Genova ha cambiato tre pc in due giorni e ha detto: “Ho cancellato i dati dal 2003 al 2010 ora possono venire” e si è sfregato le mani. Risultato? Continua a fare le stesse cose ed io ho pagato il fatto di esserci. Di avere sentito che il 4 febbraio 2010 al pomeriggio Laura Colombo una impiegata (ora responsabile privacy ) dichiarava di aver portato i soldi in Svizzera e insieme gioire che lei la llaura, non ha trovato intoppi per passare la dogana. A questo punto andavo eliminata. Bisognava verificare se era possibile “mettersi d’accordo con la caposala di Cinisello per un mio ricovero coatto. Meglio fare sparire le prove… Oggi sono stata costretta a firmare un foglio per visita collegiale con visita psichiatrica fatta da amici? Presso l’asl di Milano. Non ho paura di farmi visitare. So benissimo che sto bene ma mi dispiace se questo mi porterà male perché sono scomoda o se in questo modo la società elimina persone perbene in favore della delinquenza. Mi piacerebbe che insieme a me ci fosse la cittadinanza come atto di solidarietà verso chi si pensa solo e debole e per verificare altre situazioni. Io chiedo avendo lo stato di diritto ed essendo cittadina italiana, riconoscendo il mio stato di sovranità in quanto facente parte del popolo un contributo da parte di tutti. Vi aspetto davanti all’asl scrivo il giorno e chiedo l’apertura di una inchiesta per dare fine al regime dirigenziale.

Francesca Genna – Stati d’Animo

Il suo viso si stagliava contro la luce che penetrava dalla finestra. Mi travolgeva l’odore del suo profumo mischiato al sapore di pulito che esalava inebriante dalla camicia azzurra di morbido cotone. Le sue mani accarezzavano il calice del vino come se volessero accarezzare me e assaporarmi. Mi ipnotizzavano, avrei voluto essere in quel momento creta fra le sue mani farmi modellare come a lui piaceva. Sapevo che dal momento in cui mi avrebbe toccato, tutte le mie certezze sarebbero svanite, e quasi d’istinto allontanai la mano dal tavolo…, lui come se mi avesse letto nel cuore, afferrò le mie dita portando il palmo della mia mano alla sua bocca. Labbra calde e umide mi assaporavano. La mia pelle e la sua unite. I miei occhi si riempirono di lacrime. Finalmente era mio mi dissi e non importava quanto avevo penato e sofferto. Ora mi apparteneva come una seconda pelle. Lui, era il mio sangue che correva nelle vene e faceva battere il mio cuore dando aria alla mia anima.

Francesca Genna – Poesia

Nella poesia, la forza prepotente della parola eguaglia lo stato d’animo del poeta.L’Emozione è frutto dell’accostamento dei suoni.Il nostro pensiero orchestra tutto e dispone le parole facendole diventare musica di vita e di natura.I versi riempiono il cuore dell’uomo con le sue verità regalandogli la libertà di esprimersi con estro e maestria.

Francesca Genna – Musica

Nella poesia, la forza prepotente della parola eguaglia lo stato d’animo del poeta.L’Emozione è frutto dell’accostamento dei suoni.Il nostro pensiero orchestra tutto e dispone le parole facendole diventare musica di vita e di natura.I versi riempiono il cuore dell’uomo con le sue verità regalandogli la libertà di esprimersi con estro e maestria.