Francesco Iannì – Stati d’Animo
Paradossalmente, la presenza più viva che possiamo provare è l’assenza.
Paradossalmente, la presenza più viva che possiamo provare è l’assenza.
A volte, credi di non aver capito niente della vita; altre volte, ti senti semplicemente bene con te stesso.
Ci appigliamo a sogni, obiettivi, impegni e persone per non impazzire.
Volendo dire esattamente, spesso comunico solo quello che l’altro capisce, e questo mi terrorizza.
Siamo esperimenti portati a compimento nel e con il tempo.
Mi piace pensare che ognuno di noi possa avere la propria occasione per riscattarsi, prima o poi.
Nessuno può covare a lungo pensieri e sentimenti negativi senza nuocere a sé stesso.
L’odio, l’invidia e la vendetta, sentimenti normali e comuni, possono trasformarsi in veleni terribili e capaci di uccidere fatalmente ciò che di buono vi è in noi.
In giornate come queste, mi chiedo se arriverà mai il mio momento.
Quando ti accorgi di non stare andando da nessuna parte, mentre gli altri intorno a te trovano pian piano il loro posto nella società, non avvilirti più di tanto; quelli che tu ritieni realizzati, in realtà, sono gli stessi che si deprimono avendo i tuoi stessi pensieri.
Abbi sempre la voglia e la forza di farti coinvolgere attivamente in qualcosa di nuovo.
Sono una persona tendenzialmente solitaria e introversa, ma capace di grandi slanci passionali.
Sono stanco di camminare sulle uova, così terrorizzato dal fallimento.
Gli occhi sanno esprimere ciò che la bocca non osa pronunciare.
A volte vorremmo che la nostra vita prendesse tutt’altra piega, una diversa direzione, ma finiamo col trovarci, invece, nuovamente al punto di partenza. Nonostante tutto l’impegno e i buoni propositi, non succede niente, ancora una volta, e finiamo col sentirci ancora più stupidi, insoddisfatti, fuori luogo e demoralizzati di prima. Ci chiediamo in cosa sbagliamo, senza, però, riuscire a darci una risposta valida. È come trovarsi in mezzo al mare, su una barca, improvvisamente spaesati quando si rompe la bussola; in un caso simile, l’unica cosa da fare rimane alzare la testa, farsi toccare dal vento, guardare le stelle, e magari una direzione la si trova.
La solitudine è la compagna più fedele che ogni uomo possa avere.
Bisogna concedersi, prima o poi, correndo il rischio di amare, di rimanere delusi, di soffrire, di annullarsi e di riprendere in mano, infine, le redini della propria vita; non ha senso stare sotto vetro in eterno.