Giulio Pintus

Giulio Pintus – Lavoro

Retribuita mortificazione quotidiana conseguente a prestazioni fisiche ed intellettive monotone e ripetitive, studiate, sembrerebbe, con il preciso scopo di limitare e ridurre la creatività e le doti dell’essere umano e per indurlo a credere, grazie alle ombre della crisi economica, d’essere fortunato.

Giulio Pintus – Frasi sull’Italia e gli Italiani

I Tecnici: Sono abili, professionali e freddi; amano il proprio mestiere sono specializzati e fieri del loro tecnicismo.La loro maggiore ambizione è eccellere, e per farlo hanno bisogno di un Paese che li metta in condizione di lavorare nel miglior modo possibile, con i migliori mezzi e la massima fiducia possibile.Il Paese è uno strumento per il loro obbiettivo, non è il loro obiettivo.

Giulio Pintus – Frasi sull’Italia e gli Italiani

È piuttosto singolare osservare il comportamento degli uomini di potere a comando di una nave che sta affondando. A bordo della Concordia abbiamo visto con quale assurdo e sciagurato menefreghismo, con quale irresponsabilità siano state prese lucide decisioni per il proprio abbandono dalla nave e per l’abbandono del comando delle operazioni di salvataggio. A bordo dell’Italia, oggi, invece, tutti lottano per la delizia che regala l’esclusività di possedere tale comando, ma è chiaro: La cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare, ma avere qualcosa da fare e non farla.

Giulio Pintus – Frasi sulla Natura

Mi ero convinto, in quella notte d’estate, di aver scritto qualcosa di buono. Mi pareva d’essere arrivato ad un punto conclusivo inconfutabile, un traguardo logico di conoscenza dell’uomo, dei suoi bisogni, dei suoi desideri. Mi sembrava quasi di conoscere tali verità da sempre, come se fossero palesi e semplici e che fossero state, fino a quella notte di ginepri e zanzare, sempre là, appena celate da un velo di superficialità e distrazione, pronte e desiderose d’essere scorte dalla meticolosa e cieca ricerca del caso.E rimanevo dell’idea, mentre rileggevo il tutto, che ero stato davvero bravo e fortunato ad essere arrivato fino a quel punto del pensiero, ma più mi raccontavo questa storia più era chiaro che io non ero arrivato in nessun punto, poiché, in realtà, era il pensiero stesso quel punto. E, se nell’universo, vi sono miliardi di punti, vi debbono essere altrettanti punti conclusivi, e dunque non avevo scritto nulla di, poi, così eccezionale: avevo solo impresso su un foglio niente più che un punto, in una torrida notte di ginepri e zanzare. Ah, punto!