Isabel De Santis – Uomini & Donne
Sono multipla. Sono scucita d’ombre ed odoro di tempesta ma tu puoi chiamarmi donna l’impronta digitale dell’istinto.
Sono multipla. Sono scucita d’ombre ed odoro di tempesta ma tu puoi chiamarmi donna l’impronta digitale dell’istinto.
Senza decoro. Nessuna rima. Non ho valori se non i chiodi delle mie voglie. La vita è una e sappilo: i moralisti non muoiono felici.
Sono in collisione violenta con il mio buon senso!
Non sono un peccato da commettere. Sono piuttosto un errore da vivere.
Non ho parole. Ho tremori di sangue intinti d’inchiostro. Nero.
Mi cercano sotto le vesti ma loro non sanno che la donna che vivo sta sopra la pelle, fuori dalle ossa e trema. Trema sempre. Sempre.
Dove vanno a finire i pensieri, una volta che hanno cessato di sgocciolare nel cuore? Tu mi chiamerai ricordo, io cicatrice.
Dio fece il mondo. Io creo Inferni. I miei.
Indosso bene la mia anima. Con ferocia e disumana dedizione.
Questo silenzio è una cosa lieve, rispetto alla carne che tace mentre cade deturpata dai desideri. Queste mani sono leggere rispetto al tocco di un amore stuprato. Questo cuore però, in travaglio perenne è la forza che non ho per ammazzare me nel grido di un’alba di qualcun altro.
Naufraga. È il mio nome. La donna che ha ammaestrato i pensieri all’attesa e bruciato la carne sopra l’apnea dei sensi Ardo di Consapevolezza.
C’è nel buio più di quel che si vede. C’è in me, una voliera di farfalle carnivore.
Mi vedrai qui, al fianco della mia vita, ad aspettare te che fai ritorno, là dove lo spazio si fa due mani che dovevano prendersi.
Ho dimora in un altrove da inventare.
Indosso bene la mia anima. Con ferocia e disumana dedizione.
Questo silenzio è una cosa lieve, rispetto alla carne che tace mentre cade deturpata dai…
Naufraga. È il mio nome. La donna che ha ammaestrato i pensieri all’attesa e bruciato…