John Ernst Steinbeck – Viaggi e vacanze
La gente non fa un viaggio. È il viaggio che fa la gente.
La gente non fa un viaggio. È il viaggio che fa la gente.
In economia, gran parte della saggezza consiste nel sapere ciò che non sai.
Può darsi che il denaro rovini il carattere; ma certamente la sua mancanza non lo migliora.
La disciplina di scrivere parole punisce sia la stupidità sia la disonestà.
La professione di scrivere libri fa apparire le corse dei cavalli un’attività solida, stabile.
Alle dieci e quarantacinque tutto era finito. La città era occupata, i difensori abbattuti e la guerra finita. L’invasore si era preparato per questa campagna con la stessa cura che per altre di maggior ampiezza.
Un’avventura è un risultato ragionevole. Due sono meglio, tre meritano di essere tramandate, e quattro… nessuno potrà mai contestare quattro avventure.
Dove non ci sono avvenimenti, non ci sono pali a cui appendere la durata. Dal nulla al nulla non vi è tempo di sorta.
Se le galline avessero un governo e una chiesa e una storia avrebbero un’opinione distaccata e disgustata delle gioie umane. Se a un uomo capita qualcosa di allegro e di bello, subito un pollastro ci rimette il collo.
Uno che medita un assassinio, se può sfogarsi in tempo, alle volte non lo commette più.
A meno che un critico abbia il coraggio di lodarti senza riserve, io dico, ignoralo.
Dai un dito a un critico e questo scriverà una commedia.
A meno che un critico abbia il coraggio di lodarti senza riserve, io dico, ignoralo.
Dai un dito a un critico e questo scriverà una commedia.