Luigi Moretta – Vita
Non vorrei tornare al passato, non vorrei essere nel presente e nemmeno nel futuro. Detto schiettamente non vorrei affatto esserci.
Non vorrei tornare al passato, non vorrei essere nel presente e nemmeno nel futuro. Detto schiettamente non vorrei affatto esserci.
La verità nasce dal dubbio. Immaginate su una linea due estremi ed un centro. Il centro è il dubbio e uno dei due estremi è la verità. L’escludere di una verità garantisce l’altra verità. Il pensare quale delle due verità sia quella corretta è il dubbio. Il dubbio è dunque una sorta di negazione delle due verità.
La tristezza non deriva dagli avvenimenti spiacevoli che accadono, ma deriva dal cuore del soggetto in questione, ci sono tre tipi di cuori, quelli felici, quelli tristi e quelli che si fanno comandare dalla mente, che maschera il loro essere.
Accetta la tua tristezza, non rinchiuderla sotto una maschera, altrimenti la ferita rimarrà sempre aperta e con l’aggregarsi di nuova tristezza la sofferenza potrebbe aumentare.
Solo chi ha vissuto la tua storia piangerà con te.
Ho già visto quegli occhi. Sono gli occhi tristi di una persona stanca, senza ambizioni, con il cuore ricco e l’anima vuota.
Verità? Giustizia? Libertà? Sono valori che non esistono quasi più nel tempo odierno, ci girano e rigirano come una frittella, la smetteranno solo quando saremo cotti abbastanza ma ahimè non credo succederà mai, sono degli incapaci che ci governano, ci faranno bruciare.
La tristezza è un sentimento che ci accompagna, non puoi sfuggirle, puoi solo accettarla, rendendo così, più lieve la pena.
Tutti sono stati felici almeno una volta nella propria vita, e chiunque con la stessa facilità con la quale ha conosciuto la momentanea gioia può conoscere il perpetuo dolore.
Continuare a sorridere nei momenti di sofferenza potrebbe avere cause inaspettate, come non saper più ridere nei momenti felici.
È terribile non sentirsi al posto giusto, sapere che quel che fai, non è quello che vorresti fare.
Non si può conoscere la vera felicità senza aver testato sul proprio cuore la sofferenza per il dolore più atroce.
Le persone ingannano loro stesse fingendo di essere qualcuno che in realtà non si è, per poi divenire il frutto della propria creazione chiedendosi se in realtà quella persona è realmente essa o è solo un prototipo di quello che si è scelto di essere.
La felicità è ciò che prova chi vede solo con gli occhi.
La felicità, come la tristezza, non esiste, è solo uno stato in cui ci cristallizziamo inconsciamente.
Anche se odio esserlo sai perché sono triste? Sono triste perché è molto meglio esserlo costantemente che perdere la felicità. Essa è fugace, una volta persa accuserei il colpo dieci volte più forte.
Perché odio i coltelli? Li odio perché sono stanco di sentirli continuamene conficcarsi nella mia schiena.