Mario Pugliese – Vita
Io viaggio da solo.L’essenziale lo porto nel cuore.
Io viaggio da solo.L’essenziale lo porto nel cuore.
Affinché qualcosa arrivi è necessario che qualcosa finisca. Non bisogna avere paura della fine, perché ogni fine è un nuovo inizio.
Come un cavallo selvaggio o hai braccia forti per tenerlo, oppure vai a terra. Questa è la vita.
Anime vaganticome vascelli in tempesta,alla ricerca diciò che “resta”.
Siamo Fenici in un mondo dove sono pochi gli amici.
Fili invisibili di un abito da indossaretra una corsa e una sosta, sui sentieri del cercare.
Quando hai sete, se vuoi bere, ricorda, al fiume ti devi chinare. Chi dimentica l’umiltà, perde se stesso e il piacere d’assaporare tante piccole cose che ogni giorno la vita ci regala.
Ognuno mostra quello che ha, raramente quello che è.
Ho visto tanta sincerità negli occhi di una puttana, tanta malvagità in quelli di una puritana.
La verità è un inganno. Di pura illusione rivestiamo i nostri giorni. Anneghiamo i sentimenti in disperazione o in certezze mal riposte. La solitudine è l’unica realtà di un “Io” irraggiungibile che urla al mondo: “sono qui”.
I nostri percorsi, secondo delle parallele convergenti in un punto dell’infinito, ci hanno condotti l’una nella vita dell’altro. Le stesse parallele non più convergenti ci portano in punti non definiti. Verso l’ignoto basta che non sia un buco nero.
Lei era cosi. Un fiore. Il suo forte profumo, trasportava la memoria a momenti perduti.
Mi ubriaco di donne però mi danno alla testa… come le sbornie. Peccato che non possa vomitarle quando arrivano al punto di intasarmi l’anima.
Sono convinto che il dolore sia necessario serve per affrontare la vita, gli anticorpi del male per combattere lo stesso male, che inevitabilmente entra di prepotenza a essere parte integrante della nostra vita. Si arriva a una soglia oltre la quale il male cessa di essere tale, e solo cosi riusciamo a sopravvivere. Non penso che esistono persone immuni da esso, e tanto meno dirò il mio è peggio del tuo, per ognuno di noi il proprio male è quello peggiore, dilaniante e devastante, ma vi assicuro che quando la testa, lo stomaco e il cuore saranno saturi (e sarete ancora vivi come me) non lo sentirete più cosi forte da morirne, ma sarà sopportabile.
Struggente la malinconia mi assale, lampi di pensieri s’annidono fugaci nella mente affollando d’emozioni lo spirito mio che invano tenta senza le sue forze di fuggire lontano verso un altro cielo.
Il dolore è stato parte integrante del mio percorso, di vita, ma mi ha fatto capire che niente è più prezioso di un grande amore.
Capita che il dolore equivale a urla silenziose, da uno stomaco svuotato da ogni sazietà.