Michela Capriello – Vita
Più accendi la luce, più la lampadina tende a fulminarsi. Più scavi nella terra, più la terra scompare da sotto i tuoi piedi. Più parli con la tua bocca, più senti gli altri imitare la tua voce.
Più accendi la luce, più la lampadina tende a fulminarsi. Più scavi nella terra, più la terra scompare da sotto i tuoi piedi. Più parli con la tua bocca, più senti gli altri imitare la tua voce.
Contare fino a dieci per non dire cose senza senso? Ma no, semmai contare all’infinito per evitare di parlare in generale, che poi altrimenti ti farei pentire d’avere l’udito.
Combatti contro la menzogna? Allora rifiuti gli uomini. Combatti contro l’odio? Allora rifiuti l’amore. Combatti contro il dolore? Allora rifiuti la vita. Tutto è legato a quello che siamo, tutto è una cosa sola, non si può smontare quella che è la realtà, perché la realtà non è componibile, è sono vivibile. E noi siamo gli autori di quello che viviamo. Viviamolo interamente.
E poi ci sono quelle persone che non hanno il prosciutto sugli occhi, ma un’intera salumeria incollata con l’attack.
I giorni hanno un sapore diverso l’uno dall’altro: Per questo la nostra lingua si divide in: aspro, amaro, dolce. Così che noi possiamo assaporare tutti gli aspetti della vita. Poi resta solo un passo da fare: Ingoiare il boccone.
È vero, i limiti non esistono. Ma le cazzate sì. È vero, il dolore si supera. Ma qui ci sono solo ostacoli. È vero, ogni fuoco si spegne. Ma prima bisogna trovare dell’acqua. Come un abbraccio, tendo ad unire le persone, ma io resto sempre da sola. Come una coperta, mentre riscaldo tutti, sono quella che resta al freddo. E come in una corsa, anche se è il mondo ad inciampare, non capisco perché, ma mi faccio sempre male al posto suo.
Tutti cercano la strada giusta da percorrere, ma nessuno si preoccupa di infilare le scarpe prima di uscire, nel caso in cui ci siano carboni ardenti su cui camminare.
La perfezione in realtà è quella sensazione di leggerezza che ci riempie dall’interno quando siamo in compagnia di determinate persone, è quell’insieme di sguardi che ci fanno venire il mal di pancia dalla felicità, è quell’accorgersi che i difetti ai nostri occhi diventano trasparenti come l’aria.
E il problema non è la fatica per costruire quel castello, ma quel soffio con cui gli altri lo buttano giù.
Dicono che il mondo non dia via d’uscita, beh, se è per questo, non fornisce nemmeno quella d’entrata.
La verità ha freddo, ed è per questo che si veste di apparenza.
Dissero che la verità sarebbe sempre arrivata, beh, mi sa che la mia ha a forza di perdere treni si è seduta sui binari, aspettando di morire per l’ennesima volta.
Lei vede i demoni, io abito all’Inferno. Lei brucia nel fuoco, io riemergo dalle ceneri per morire ancora. Lei decide di farla finita, io già sto sottoterra.
Ogni notte guardo il buio. Per quanto sia nero, i suoi lineamenti sono definiti. Potrei prenderlo tra le mani, potrei respirarlo, potrei anche fargli compagnia, siamo identici. Eppure, ogni notte, l’unica cosa che facciamo allo stesso modo, è sospirare, è appartenere ai mostri. E diventarlo.
Sto talmente male, che persino alle mie lacrime viene da piangere.
Più che a me, il trucco serve al mondo, che non sa più come nascondere lo schifo che contiene.
Ho poco tempo per mettere tutto a posto.Ma non ho poco posto per mettere tutto dentro.Non vedo nulla con gli occhi chiusi.Vedo chiusi tutti coloro con gli occhi aperti.Agito una mano in segno di saluto.Ma non saluto mai chi mi ha fatto segno di non poter ricambiare la mia mano.