Michelangelo Da Pisa – Frasi d’Amore
La paura della solitudine genera più coppie del coraggio dell’amore.
La paura della solitudine genera più coppie del coraggio dell’amore.
Ho cercato in dizionari, romanzi e poesie una valida definizione dell’amore, che ne potesse sviscerare l’essenza. Eppure ogniqualvolta incroci lo sguardo di una madre al cospetto d’un figlio, realizzo che secoli di parole non sono riusciti a imbrigliarne l’esuberante dolcezza, l’incondizionata longevità, l’incosciente bellezza, la fiera fragilità.
L’amicizia è realmente come una pianta. Va innaffiata con la costanza e la pazienza, va potata dell’invidia e soprattutto concimata di verità, nauseabonda ma necessaria. Ogni germoglio ha un costo, ogni frutto una rinuncia.
Nei canili e nelle librerie ho la certezza di trovare degli ottimi compagni di viaggio.
Sai, nella parola amico c’è la medesima radice del verbo latino “amo” che significa amare. Stessa radice di piante differenti, ma in grado di dare ossigeno allo stesso modo a chi non teme di respirarlo.
Gli amici sono abiti nell’armadio che riempirai all’inverosimile. Tuttavia, ogniqualvolta aprirai le sue ante, dopo una breve e distratta carrellata, finirai per indossare sempre gli stessi.
L’amicizia vera, l’amicizia v’era.
Gli amici ci sono nel momento del bisogno. Il loro.
Un amico è una risorsa rara perché, laddove gli altri si dileguano, trascinati dalle correnti dell’interesse, lui compie il gesto più rivoluzionario, restare.
Un’amico vero ti perdona tutto, anche un apostrofo errato.
Ho un patto col mare, io gli racconto le mie emozioni e lui le porta alla deriva.
Bisogna accontentarsi, per questo punto all’impossibile, per raggiungere quantomeno l’improbabile.
Sebbene il dizionario asserisca il contrario, “accontentare” non vuol dire far felice qualcuno, ma donargli un surrogato di serenità.
Riesco ad abituarmi quasi a tutto, tranne alle abitudini.
Il fumo uccide, ma la banalità non scherza.
In spiaggia arrivo sempre tardi, verso le diciotto, diciannove. Mi sdraio e vedo la gente andar via, in lontananza bambini che giocano, la risacca color arancio, lo strofinare dei ciottoli sulla battigia in perfetta armonia con il canto delle cicale, gli ombrelloni chiusi, il sole in pensiero per il mio ritardo di cinque minuti. Tranquillo, anche oggi facciamo il bagno assieme, separati dall’orizzonte, stravolti d’incanto.
A volte hai il dubbio che ti farai male, ma lo farai lo stesso. Altre volte invece ne hai la certezza. E lo farai lo stesso.