Reana Rondina – Vita
La vita è camminare su un filo: serve molto equilibrio per non cadere e braccia forti per afferrarti in qualunque momento.
La vita è camminare su un filo: serve molto equilibrio per non cadere e braccia forti per afferrarti in qualunque momento.
Capita di crescere in un paesino ottuso, cattivo, capace di nascondere o inventare ogni sorta di nefandezze, dove l’ipocrisia regna sovrana, dove chi viene da fuori non è accettato anche solo per un cognome scomodo. Si dice che chi ricorda porta rancore! Forse si, forse a chi ti ha rovinato la vita porti rancore, o forse no, ma poco importa, solo a volte vorresti svegliarti e sorprenderti scoprendo che è stato solo un incubo e quel posto non esiste… non è mai esistito!
Sai, mentre sprechi il tuo tempo a controllare la mia vita, la tua scorre e fugge senza che tu l’abbia vissuta.
Non è mai stata facile per nessuno la vita, ma piangersi addosso non serve a nulla, si va avanti cercando di arginare più possibile le cose negative, anche se a volte è una fatica immane.
Niente al mondo può far tornare il passato. La vita non si può cambiare, solo correggere. La vita scorre, non è vissuta né assaporata mai come vorremmo, non ci sono vie di mezzo, si sceglie di vivere o vegetare. La vita richiede coraggio, per lottare e combattere per amore. Se non si ha questa forza in corpo si muore lentamente, ogni giorno. Si vive quando si combatte fino alla fine, quando si ama fino in fondo, o non è vita.
La vita è un soffio, a noi sembra un cammino lento, lastricato di ostacoli, con troppo dolore e pochissima gioia, ma all’improvviso ci accorgiamo che è troppo preziosa per lasciarla andare e facciamo l’impossibile per trattenerla.
Ho passato così tanto tempo a guardare e odiare il mio passato che ho scordato di vivere il futuro, ora il futuro è passato e c’è una voragine davanti a me.
Se un uomo ha la pessima abitudine di elogiare se stesso in ogni campo, dimezza ciò che dice, di quella metà fai quattro parti e di ogni parte fanne tre. In un terzo magari un filino di verità lo trovi.
Le persone a cui piace sguazzare nel fango sono persone sole, sarà per questo motivo che cercano di trascinare con loro più gente possibile.
Mi chiedo spesso fin dove può arrivare l’ipocrisia della gente, non mi è mai andato a genio chi recita due parti in commedia, non mi fido, non c’è verso.
Usa il mio nome, non aggettivi. È finito il tempo in cui credevo alla bontà di carattere. Le moine non mi incantano nemmeno per un attimo.
L’abito della sincerità non è per tutti, servono semplicità e onestà per saperlo indossare con classe, l’abito della falsità è molto facile adattarlo, si allarga e si restringe, peccato che il tessuto prenda facilmente la forma di chi lo indossa e a quel punto la classe va serenamente a quel paese.
Inutile farti domande, non avrò mai risposte, che mai potresti dire se non bugie, sempre e solo bugie, non voglio persone così vicino a me. Starai molto meglio con i tuoi pari.
Certo che leggere di gente che non si fida di niente e di nessuno e poi casca come una pera in trappole da principianti è davvero stupefacente. Nulla è ciò che vediamo, tutto è ciò che sentiamo.
Sinceramente, al momento sono in difficoltà, hai tante facce che non so quale guardare, una cosa è certa: una peggio dell’altra, ma la meglio non l’ho trovata. Ogni riferimento non è e sottolineo non è casuale.
Ho conosciuto gente snob che non sa fare se non stare con un bicchiere in mano, ho conosciuto gente semplice che non si vanta di nulla ma sa fare tutto, sa esprimere benissimo il proprio talento semplicemente usando il cuore, non l’arroganza.
Poi ti girano intorno strani esseri che al primo impatto sembrano uomini, poi con il tempo ti accorgi che sono come i cappelli di pannolenci, al primo cenno di pioggia si afflosciano.