Sara Brillanti – Tristezza
Il dolore, una sorta di Dio. Tu guarda alla tua entità che io penso al mio.
Il dolore, una sorta di Dio. Tu guarda alla tua entità che io penso al mio.
Per raggiungere la parità con gli uomini dobbiamo forse solamente limitarci all’atto fisico? Ok, così faremo, poi non chiamateci “troie”, perché nessuno ha sentenziato voi quando usavate le donne come diversivi. Oggi le carte da giocare stanno cambiando.
Amo voi della televisione perché preferisco immaginare anziché sapere.
Dove avrei potuto e voluto essere se solo fossi stata quello che non sono stata. Una parte di me odierà e amerà allo stesso tempo, per sempre, i talent.
Il successo dell’errore è proporzionale al decesso del merito.
Chi non ha memoria vince tante lotte del passato.
Ed è quando perdo i sensi che vivono i secondi che mi separano dall’esistenza e mescolano il mio io azzerandolo all’ennesima potenza.
Dalle illusioni se ne esce sempre: a pezzi, interi o a metà.
Ogni tua sguardo mancato è un attimo della mia vita guadagnato.
Nei tuoi occhi c’è tanta più umanità che in quelli di una persona. È ignobile definire bestiali occhi umani, essi vivono sempre nell’attesa di un avere e quasi mai in quella del dare.
La solitudine spesso nobilita l’animo e arricchisce la persona.
Ogni volta mi cancellerei per scrivermi là, dove non sono nessuno e potrei diventare veramente qualcuno.
Agli specchi mi rivolto, al pensiero di un cervello mi distolgo. Se mi amassi un terzo di quanto mi odio mi chiedo solo come sarei.
Sono così inavvicinabile che neanche un’essenza divina mi tocca più anche solo con il pensiero.
C’è sempre qualcosa da perdere nella vita, anche quando sei rimasto solo.
Non provo odio o amore, il mio cuore ha già battuto le sue ore.
Spesso ci manca l’idea del sentimento, ricordo di un momento che forse non avrà mai più essenza.