Sonia Sacco – Ricordi
Siamo dei masochisti, consapevoli di esserlo. Ci torturiamo così a lungo ricordando situazioni che ci hanno fatto soffrire, quando invece sarebbe così salutare a volte dirsi un ironico. “Ma chi se ne frega!”
Siamo dei masochisti, consapevoli di esserlo. Ci torturiamo così a lungo ricordando situazioni che ci hanno fatto soffrire, quando invece sarebbe così salutare a volte dirsi un ironico. “Ma chi se ne frega!”
Le estati più belle? Sicuramente quelle della adolescenza. Quando tra un bacio rubato dietro ad una cabina, un uscita a due su un pedalò, e un gelato mangiato seduti sul bagnasciuga, non avevamo altro nel cuore che il sorriso di quell’amore che ci sembrava eterno come la nostra spensieratezza.
Vorrei un gigantesco tasto “rewind”… così da poter rivivere all’infinito, alcuni attimi di questa mia vita.
I fantasmi del passato possono raggiungerti ovunque, in ogni momento… e di colpo ti portano indietro… dove non vorresti più tornare.
Non si vive se ci si nutre di ciò che non tornerà mai più.
I ricordi sono note musicali, scritte ogni giorno su di un pentagramma chiamato cuore e raccolte in uno spartito, intitolato vita.
Quando i piccoli gesti quotidiani diventano ricordi, scopriamo quanto amore c’era dietro ogni più piccola azione. E quanto dolore si prova a non poterla ripetere mai più.
Ne sentiva ancora l’odore. Quel profumo che sa di occasioni mancate, di tempo forse sprecato, di attimi oramai perduti. Quel profumo che ha la nostalgica fragranza di ricordi mai del tutto sepolti, ricordi che riescono ancora a stringerti il cuore.
Non conta la lunghezza e neanche la ricercatezza delle parole. Col tempo ti accorgerai che i miglior capitoli della tua vita saranno quelli dove lascerai da parte la penna, perché non avranno bisogno di essere raccontati, ma soltanto di essere vissuti.
I ricordi sono come le onde del mare, tornano sempre, più o meno impetuose, a seconda dei venti, dei tempi, delle stagioni. Si infrangono o lambiscono il cuore. Lo salvano o lo riempiono fin quasi ad affogarlo. E tu puoi solo imparare a riconoscere le mareggiate e a raccogliere quello che lasciano al loro passare.
Possiamo provare a riporre il nostro passato in un cassetto, ma non possiamo far finta che non sia mai esistito.
Ci sono camere nella casa dei ricordi, dove il signor Rimpianto e la signora Nostalgia, avranno sempre il libero accesso.
Il tempo non cancella i ricordi, non rimargina le ferite. Il tempo sopisce la memoria offuscando la mente e attenua la sofferenza tamponando il cuore.
La polvere copre solo ciò che non ha più importanza.
I ricordi hanno il profumo delle sensazioni provate, un aroma dolce per quelle che hanno accarezzato il cuore, pungente per quelle che ce lo hanno ferito.
Lasci il libro aperto, perché il fruscio di quell’ultima pagina da voltare sai già che lo ricorderai tutta la vita, e diventerà il rumore più assordante che avrai mai ascoltato.
Siamo ciò che portiamo dentro, pensieri, emozioni, sentimenti. Siamo il nostro passato, i nostri ricordi, la nostra storia. Siamo un’infinità di momenti vissuti, che ci hanno toccato, sfiorato, segnato… cambiato.