Thomas Mann – Vita
Il mito è il fondamento della vita, lo schema senza tempo, la formula secondo cui la vita si esprime quando fugge al di fuori dell’inconscio.
Il mito è il fondamento della vita, lo schema senza tempo, la formula secondo cui la vita si esprime quando fugge al di fuori dell’inconscio.
Il paese della nostra nostalgia è invece il normale, il decoroso, l’amabile, è la vita nella sua seducente banalità.
Le osservazioni e gli incontri dell’uomo taciturno e solitario sono insieme più vaghi e penetranti di quelli dell’uomo socievole, i suoi pensieri più gravi e bizzarri, mai senza un’ombra di mestizia.Immagini ed impressioni che – con un’occhiata, un sorriso, uno scambio di giudizi – sarebbe facile disperdere, lo occupano più del dovuto, si approfondiscono nel silenzio, acquistano peso, si trasformano in episodio, in avventura, in fatto sentimentale. La solitudine matura l’originalità, la bellezza audace ed inquietante, la poesia.Ma anche l’opposto l’abnorme, l’assurdo, l’illecito.
Il tempo raffredda, il tempo chiarifica; nessuno stato d’animo si può mantenere del tutto inalterato nello scorrere delle ore.
I medici non sono al mondo per facilitare la morte ma per conservare a qualunque prezzo la vita.
Chi è felice non si muove.
La bellezza ci può trafiggere come un dolore.
Le opinioni non possono sopravvivere se uno non ha occasione di combattere per esse.
Un artista, nel suo intimo, è sempre un avventuriero.
Le avversità possono essere delle formidabili occasioni.
Lo scrittore è un uomo che più di chiunque altro ha difficoltà a scrivere.
Ormai Aschenbach conosceva ogni linea e ogni atteggiamento di quel corpo così squisito e così liberamente rivelato; salutava con gioia sempre nuova ogni bellezza già nota, e non si saziava di ammirare con delicato piacere dei sensi.
Le osservazioni e gli incontri di chi va attorno in silente solitudine sono al tempo stesso più sfumati e netti di quelli dell’uomo socievole, i suoi pensieri sono più giovani, più bizzarri, e mai esenti da un’ombra di tristezza. Impressioni e immagini, che si potrebbero facilmente scrollar via con un’occhiata, un sorriso, uno scambio di opinioni, lo preoccupavano oltre ogni misura, s’approfondiscono nel silenzio, diventano importanti, si trasformano in avventura, episodio, sentimento. La solitudine fa maturare l’originalità, la bellezza strana e inquietante, la poesia. Ma genera anche il contrasto, lo sproporzionato, l’assurdo e l’illecito.Con meraviglia Aschenbach vide che il ragazzo era di una bellezza perfetta.
Dove ci sono io, c’è la cultura tedesca.
La guerra non è altro che una comoda elusione dei compiti della pace. In quanto sostituisce l’avventura esterna al lavoro e al miglioramento interno, essa è moralmente così screditata che si può ben pensare non sia mai stata altro che un mezzo di oppressione interna e di assoggettamento dei popoli, il grande mezzo ingannatore per indurli a gridare ‘evvivè alla propria sconfitta di fronte al governo vittorioso.
Le avversità possono essere delle formidabili occasioni.
Else what should become of us, if the divine, if reason and virtue and truth, were to speak to us through the senses? Should we not perish and be consumed by love, as Semele aforetime was by Zeus?Che altro dovrebbe essere di noi, se il divino, se la ragione e la virtù e la verità, potessero parlarci con i sensi? Non dovremmo forse perire ed essere consumati dall’amore, come precedentemente Semele lo fù da Zeus?